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La Cgil: “Preoccupati per la situazione della galleria di Trisungo”
ARQUATA – La Cgil e la Fillea di Ascoli esprimono grave preoccupazione per il cantiere della galleria di Trisungo. La Carena SpA, l’azienda che sta eseguendo i lavori per il recupero della struttura gravemente danneggiata dal sisma, si è aggiudicata l’appalto nonostante sia in procedura di concordato in continuità, con le difficoltà oggettive che ne scaturiscono. I lavori rientrano in un progetto dell’Anas per il rafforzamento delle reti stradali in tutto il Paese.
« La galleria di Trisungo è un’opera strategia per il territorio e per questo ci auguriamo che i lavori riprendano il più presto possibile, sia per i lavoratori che non sono rientrati sul cantiere dalle ferie estive e che stanno vivendo un periodo di grande precarietà, sia per la comunità che vede, in quest’arteria, un‘importante arteria di comunicazione utile per la fase post sisma» dicono gli esponenti della Cgil di Ascoli.
« Lo stop dei lavori determina grande incertezza nei lavoratori, ma anche negli abitanti della zona, che sono già stati fortemente turbati dal sisma e da tutte le problematiche che ha portato» dice la Cgil, « Proprio per questo chiediamo che le istituzioni locali, da tempo da noi sollecitate, si impegnino in modo congiunto per affrontare il futuro di questa grande opera per il valore strategico e sociale che rappresenta per il nostro territorio e per i lavoratori» prosegue il sindacato, « E’ fondamentale che, in questo momento, tutti i soggetti istituzionali si interessino alla situazione, lavorando insieme con senso di responsabilità e per il bene dei lavoratori e della comunità» dicono gli esponenti Cgil, «Una grande opera come quella del cantiere della galleria di Trisungo rappresenta una grande opportunità per l’occupazione e per lo sviluppo della comunità intera anche dal punto di vista economico: non possiamo pensare di vedere quest’opera incompiuta di questo tipo nel nostro terrtiorio» dice la Cgil, « Per questo sollecitiamo fortemente le istituzioni locali ad aprire, al più presto, un tavolo con Anas e Carena per cercare una soluzione per dare continuità ai lavori iniziati e ancora oggi fermi».
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