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“La Casa di Asterione” vince il premio nazionale “Le economie della fiducia”
ASCOLI PICENO − L’edizione di quest’anno ha avuto un tema chiaro: la resilienza e la solidarietà, anche alla luce del pregresso lock down. «Le economie della fiducia» è un premio di Corriere “Buone Notizie” (appendice del “Corriere della Sera”), consegnato alle realtà che più di tutte si sono imposte nel terzo settore. “La Casa di Asterione”, realtà nata nel febbraio del 2015, ha ricevuto il riconoscimento durante l’evento Civil Week Lab dal comitato scientifico della testata, in special modo da Stefano Granata, presidente di Federsolidarietà.
«Per noi significa vederci riconosciuto il lavoro che abbiamo fatto. E’ tutta benzina per il futuro.» Questo il commento di Roberto Paoletti, presidente de “La Casa di Asterione“.
«Noi siamo nati nel febbraio del 2015 e tutti noi proveniamo quasi tutti dal “Laboratorio Minimo Teatro“. Abbiamo intrapreso questa strada seguendo la via dell’inclusione, avendo come orizzonte il disagio sociale. Questo mondo è estremamente vasto e diversificato: si passa dai disabili agli extracomunitari, dai tossicodipendenti alle persone con problemi psicologici…
La nostra missione sociale è preponderante. Prima dell’aspetto aziendale, trattandosi di una no profit, valutiamo sempre l’impatto e gli effetti che, attraverso la nostra opera, si riverberano nella società.
Perché abbiamo vinto? La resilienza è stata una delle voci più determinanti quest’anno. Torniamo indietro al periodo della serrata nazionale. Noi non ci siamo dati per vinti ed abbiamo cambiato il nostro solito format. Dai soliti gruppi di quindici componenti, siamo passati a quelli di quattro−cinque unità. Questo ci ha permesso di continuare a lavorare, anche da remoto. Per noi era importante non mollare questo aspetto. Sappiamo che lasciare la presa su dei ragazzi con determinate problematiche può significare una regressione del soggetto in questione. Da tutto questo lavoro abbiamo realizzato il “TG Corona“, un appuntamento che ha visto il contributo dei disabili e dei normodotati di dieci puntate − visibili sulla pagina social dell’associazione, ndr −. Questo premio ha voluto riconoscere chi non ha mollato nel momento di difficoltà, abbracciando alcune delle categorie più fragili della società.»
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