"La bellezza disarmata", sabato la presentazione del libro ad Ascoli

Sabato 6 Maggio alle ore 21 presso la Sala dei Savi del Palazzo dei Capitani, il Centro Culturale “Clemete Rebora e gli amici del Movimento di Comunione e Liberazione di Ascoli promuovono la presentazione del libro “La bellezza disarmata” di Juliàn Carròn. Alla presentazione interverranno Carmine Di Martino, dell’Università degli studi di Milano, il poeta Jonata Sabbioni e il presidente del consiglio comunale Marco Fioravanti.

Il volume, uscito a metà settembre 2015 per Rizzoli, entra senza paura dentro le pieghe più profonde del tempo che stiamo vivendo: dalla crisi, al problema dell’immigrazione, al terrorismo e alla questione educativa; e dentro tutto questo mostra in maniera chiara lo sguardo originale che nasce dall’esperienza cristiana; uno sguardo più vero, umano, corrispondente nel guardare tutto.  Attraverso il percorso del libro, l’autore rimette al centro l’uomo, con le sue domande e le sue esigenze di verità e di libertà. La “bellezza disarmata” della fede si fa strada come possibile risposta alle sfide del presente.

«Non c’è altro accesso alla verità se non attraverso la libertà. La storia è lo spazio del dialogo nella libertà»; e ancora: «Nessuno può stare in piedi senza qualcosa per cui valga la pena vivere», scrive l’autore.

La bellezza disarmata propone gli elementi essenziali della riflessione di don Julián Carrón a partire dal 2005, anno della sua elezione a presidente della Fraternità di Comunione e Liberazione, dopo che don Giussani stesso, l’anno prima, lo aveva chiamato dalla Spagna a condividere con lui la responsabilità di guida del movimento. Gli scritti, nati in occasioni diverse, sono stati ampiamente rielaborati e ordinati dall’autore per offrire il contributo di un’esperienza reale a chiunque sia alla ricerca di ragioni adeguate per vivere e costruire spazi di libertà e di convivenza in una società pluralistica.

«L’unica condizione per essere sempre e veramente religiosi è vivere sempre e intensamente il reale, senza rinnegare e dimenticare nulla» scriveva don Giussani nel suo libro più famoso, “Il senso religioso”, e il suo successore scommette totalmente su questo magistero della realtà che sottopone anche la fede alla verifica dell’esperienza. Solo se l’avvenimento cristiano si dimostra capace di risvegliare l’uomo e di affrontare l’intera esistenza con le sue prove e la sua problematicità, può risultare credibile e suscitare l’interesse dell’uomo contemporaneo.

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