Jonas Portin: “Ascoli sempre nel mio cuore, la tifoseria merita altri palcoscenici.”
Jonas Portin, nato Jakobstad in Finlandia, il 30 Settembre 1986, è stato difensore dell’Ascoli per una sola stagione nel 2009-2010, collezionando 34 presenze. Ragazzo umile e con tanta voglia di fare, è cresciuto nello Jaro, squadra professionistica finlandese, per poi giungere nella cittadina ascolana. Ha militato con il Padova e metà del cartellino era stata acquistata dal Parma. La sua carriera da calciatore è terminata il 2 Agosto del 2012, a seguito di un problema cardiaco riscontrato durante le visite mediche con il Padova. Ha partecipato ai Campionati Europei under 21 del 2009, da titolare, con la sua nazionale. Nonostante i tanti problemi, non si è perso d’animo e il suo futuro sarà pieno di attività, come lui ci ha raccontato al nostro portale.
Salve Jonas, lei ha firmato un quadriennale all’arrivo ad Ascoli nel 2009, salvo poi restare una sola stagione. Che esperienza è stata?
“È stata una esperienza bellissima. Ascoli per me è stato il primo club fuori dal mio paese e resterà sempre nel cuore. Mi sono trovato molto bene con la città, la squadra e con i tifosi. È stato un po’ come una seconda casa per me. Purtroppo ho avuto anche dei problemi fisici e ho dovuto affrontare metà annata infortunato”.
Nel 2012 è stata acquistata la sua metà dal Parma per 1,4 milioni. Puntavano molto su di lei…
“La cifra che hanno speso su di me non la conosco, ma se hanno speso 1,4 milioni per la metà significa che puntavano su di me e qualcosa di buono avevo sicuramente fatto in passato”.
Il 2 agosto 2012 non riesce a superare le visite mediche al Padova per problemi cardiaci, cosa ha provato in quel momento?
“È stato il momento più brutto nella mia carriera e anche uno dei più brutti momenti della mia vita. Non credevo potesse succedere. E’ stato molto difficile accettare questa situazione. Da quel giorno in poi, per un anno, è stato molto duro”.
Nonostante lei non possa più giocare, il 21 Giugno il Padova si è aggiudicato il suo intero cartellino, un bel segno di riconoscenza no?
“Davvero un bel segno di riconoscenza e devo dire un grazie enorme a loro, mi sono sempre stati vicini e mi hanno aiutato molto dopo tutto quello che è successo”.
Il Padova le voleva offrire un contratto da osservatore e anche il Sunderland la voleva nel suo staff. Ci racconta cosa fa realmente ora?
“Con il Sunderland non c’era niente. Non avevo nessun contatto con loro e non so con chi hanno parlato. E’ stata soltanto una voce. Col Padova abbiamo fatto un discorso all’inizio poi non ero neanche sicuro se volevo fare l’osservatore subito dopo quello che era successo. Anche dentro la società è cambiate un po’ l’organigramma e in seguito non si è più fatto niente”.
Come ci si sente a non poter più giocare a calcio in partite professionistiche?
“Ad inizio è stato molto duro sapere di non poter più giocare a calcio. Poi più il tempo passava più facile era accettare le cose come erano. Adesso ogni tanto mi viene una voglia di giocare incredibile. Ci sono tante altre cose che non posso fare per colpa di questo problema ma devo dire che sono felice di essere ancora vivo e che si è scoperto questa problema. Per me il calcio significava tantissimo, ma si deve ricordare che ci sono altre persone che stanno male più di me, che vivono una vita più dura, senza quasi niente”.
Segue ancora le vicende legate all’Ascoli?
“Si ho sempre seguito le vicende legate all’Ascoli e sono molto contento che dopo un periodo brutto hanno messo a posto le cose. Ho ancora tanti amici ad Ascoli ed ogni tanto ci sentiamo attraverso i social network”.
Che pensiero si è fatto della nuova proprietà dell’Ascoli?
“Da quello che ho letto e visto mi sono fatto solo impressioni positive. Spero veramente che si possa fare grandi cose e che tutti stiano vicini al Presidente ed alla squadra. Ascoli merita altri palcoscenici”.
Lei è stato titolare con la nazionale finlandese agli europei under 21 nel 2009, che esperienza è stata?
“Si, è stata una esperienza davvero bellissima. Sicuramente uno dei momenti più belli nella mia carriera. Abbiamo giocato contro l’Inghilterra, la Germania e la Spagna. Per esempio, la Germania aveva nel 2009 5-6 giocatori che quest’anno hanno vinto la Coppa del Mondo giocando sempre titolari. Anche l’Inghilterra e la Spagna avevano giocatori fortissimi. Abbiamo giocato bene contro tutti ma da parte nostra si è vista un po’ la mancanza di esperienza”.
Cosa si sente di augurare al popolo ascolano?
“Un grosso in bocca al lupo per la società e per il popolo ascolano. I tifosi ascolani sono sempre stati molto gentili verso di me ed è stato bello giocare al Del Duca. Hanno una tifoseria che merita grandi cose e di competere in categorie superiori. Un saluto da parte mia e spero di rivederli al più presto”.
Raffaele Casola
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