Italia Viva Piceno: “Solidarietà ai ministri che si sono dimessi. Il Paese è fermo”
L’assemblea provinciale di IV Piceno ha espresso all’unanimità, “Il suo sostegno umano e politico ai nostri parlamentari bersagliati da un linciaggio mediatico. Alcuni messaggi partiti addirittura da fonti istituzionali poi rimossi senza precedenti. Il nostro convinto appoggio alla decisione di ritirare le ministre Bellanova e Bonetti ed il Sottosegretario Scalfarotto dal governo, hanno fondamento in motivi concreti che vogliamo sottolineare e che sono sistematicamente messi in secondo piano di fronte all’opinione pubblica”.
“Non è possibile abolire con la prassi il bicameralismo paritario. Anche quest’anno come lo scorso anno un ramo del parlamento ha dovuto votare sulla fiducia la legge più importante, la finanziaria. Se questo non va bene quando lo fa Salvini, non può andar bene oggi perché facciamo parte del Governo. Per non parlare della disinvoltura con cui sono usati DPCM e DL esautorando di fatto il Parlamento” spiega Maria Stella Origlia, coordinatrice provinciale.
“Ma la cosa che più ci offende è l’immobilismo a cui viene sottoposto il paese sulle Opere pubbliche già finanziata e deliberate come, per rimanere nel Piceno, l’ampliamento della Salaria e l’impegno alla ricostruzione delle zone terremotate ferme da quando siamo al governo. Dichiaarzioni ad effetto non sono mancate “Bisogna correre”dichiarava alla stampa dopo l’approvazione del decreto semplificazione (Piano Shock), di fatto fermi al palo da allora. Non si è proceduto nemmeno alla nomina dei commissari. Un governo che, per restare sulle problematiche locali, nulla sta facendo per la ricostruzione lasciando che, a pagarne le conseguenze, siano i cittadini (anche piceni)” dice la nota.
“Per non parlare dell’aberrante situazione ella scuola secondaria superiore che ormai da 10 mesi è abbandonata in DAD in tutto il paese, senza una valida ragione se non la pochezza del rafforzamento dei trasporti.Infine il piano pandemico è qualcosa di sorprendente: si può decidere di rinunciare di curare tutti per mancanza di fondi quando questi sono disponibili? Ci sembra veramente assurdo” dicono i renziani.
“Riguardo al “Recovery plan” è vero che si sono fatti passi in avanti, il rapporto tra investimenti e sussidi si è modificato, ma tanti sono ancora i passaggi da fare come sulla Giustizia, sulla riforma dell’Amministrazione Pubblica, sulla semplificazione e soprattutto ancora pochi gli investimenti sul Turismo e sulla Cultura. Purtroppo non vediamo nel comportamento concreto di questo Governo la capacità e soprattutto la voglia di cambiare passo con decisione. Per tutti questi motivi ci sentiamo di sottolineare che ben hanno fatto i nostri Parlamentari a mettere in discussione l’opera del primo ministro, sperando che sia il tutto da sprone per un cambio di passo decisivo anche al prezzo di rinunciare alle nostre poltrone” concludono.
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