Italia Viva: “I problemi della sanità picena non vedono soluzione ma peggiorano”
“C’è preoccupazione per la Sanità marchigiana e, nella fattispecie, per la situazione di stallo che si registra nel sud delle Marche. A quasi due anni dall’insediamento della Giunta Acquaroli non si ha evidenza dell’epocale cambio di rotta annunciato in campagna elettorale e negli anni che hanno preceduto le elezioni, durante i quali vari esponenti del Centrodestra piceno promettevano una radicale svolta in ambito sanitario, sia per quanto attiene il potenziamento della medicina territoriale (per la verità sbandierata da molti), sia per quanto riguarda il rafforzamento del contingente medico ed infermieristico, sia per la difesa delle strutture esistenti”. Lo dice Maria Stella Origlia, coordinatrice di Italia Viva piceno.
“Ebbene, dopo quasi due anni nulla di tutto ciò è tangibile, se non per la presentazione di un Masterplan che, al netto di categorie strutturali riviste dal PNRR governativo, penalizza il Piceno sia in termini di finanziamenti totali, che in ordine alla riorganizzazione delle strutture”
“E’ di pochi giorni fa la notizia diffusa dall’assessore alla Sanità che potrebbero essere rivisitate le Aree Vaste, che, per quanto ci riguarda, potrebbero vedere l’unificazione dell’Area Vasta di Ascoli con quella di Fermo. In termini tecnici o di razionalizzazione del servizio la soluzione potrebbe anche avere i suoi vantaggi, se solo si spiegasse ai cittadini e agli operatori del settore cosa comporterebbe tutto ciò e quali risultati avremmo in termini di organici del personale medico, infermieristico e amministrativo, oltre naturalmente, e non da ultimo, in termini di servizio sanitario garantito per la prevenzione e per i livelli essenziali di assistenza e di cura per tutti” prosegue.
“Sicuramente la notizia desta preoccupazione visto che il Presidente della Provincia Sergio Loggi chiama tutti i sindaci del territorio al fine di “sollecitare azioni volte a riaprire il dibattito …e chiedere risposte certe ai vertici regionali”.
“Molto condivisibile la proposta di Loggi, che, come tanti in questo momento, sono preoccupati per le innumerevoli criticità emerse in questi mesi, non solamente dovute alla pandemia, ma che vanno dalla debolissima campagna vaccinale mesa in atto, all’elevata percentuale di abbandono dell’impiego pubblico da parte del personale medico, alla irrisoria campagna dei ventilatori nelle aule (utilissimi, ma ridicolo il numero delle aule attrezzate in tutta la regione), alle vaghe ed imprecise promesse di ospedali di primo livello da una parte o dall’altra, alla sempre annunciata volontà di incrementare i contingenti di personale medico ed infermieristico. A tal proposito, si legge sulla stampa circa allarmi lanciati dai sindacati a causa della presunta riduzione di personale infermieristico al pronto soccorso del nosocomio di San Benedetto del Tronto”
“Alla luce di tutto ciò, richiamiamo ancora una volta l’attenzione della Regione e dell’Assessore alla Sanità affinchè i denari del PNRR, destinati alle Marche, vengano impiegati così come è indicato nel dispositivo del Governo, prestando maggior attenzione al territorio Piceno che ancora oggi resta a tutti gli effetti la Cenerentola delle Marche” conclude Origlia.
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