Italia in zona rossa dal 24 dicembre al 7 gennaio. Il Governo verso la stretta più dura. Via libera al piano vaccini
Italia in zona rossa dal 24 dicembre al 7 gennaio per mettere il Paese in sicurezza. È l’indicazione, secondo una ricostruzione fornita dal governo alle regioni nell’incontro di questa mattina che ha dato il via libera al piano sui vaccini.
Sarà vietato qualsiasi spostamento all’interno delle zone rosse: sia nel proprio Comune che fuori. Le uniche eccezioni sono per esigenze di lavoro, salute o necessità. Tutte esigenze che devono essere sempre giustificate da un’autocertificazione altrimenti rischiano multe.
Non si potranno neanche raggiungere le seconde case, anche se si trovano nello stesso Comune o Regione.
I bar e ristoranti potranno restare aperti dalle 5 alle 22 solo per asporto, la consegna a domicilio è sempre possibile. Chiusi i negozi, tranne supermercati, generi alimentari e commercio al dettaglio di beni di prima necessità.
Non si possono vedere amici o parenti che non siano conviventi in qualsiasi luogo. Eccezioni per chi si deve prendere cura di un parente o un amico non autosufficiente, dei genitori separati o divorziati che devono andare a riprendere i figli minorenni, o anche dei genitori che accompagnano i bambini dai nonni.
L’attività motoria è consentita solo in prossimità della propria abitazione, mentre quella sportiva si può fare solo all’aperto e in forma individuale. Centri o circoli sportivi restano chiusi. Rimangono ancora chiuse anche palestre piscine ed è vietato lo sport di contatto.
La Conferenza Stato-Regioni ha dato il via libera al piano vaccini presentato dal Commissario per l’emergenza Domenico Arcuri e nei primi giorni di gennaio partirà la vaccinazione di massa. Secondo quanto si apprende, oggi stesso il Commissario invierà alle regioni una sorta di ‘libretto delle istruzioni’ per il vaccino ed entro la settimana tutte le indicazioni per la procedura di somministrazione.
Verranno consegnate il 90% delle richieste di dosi avanzata dalle Regioni e questo perché è stato stimato che non si vaccinerà il 100% del personale sanitario previsto.
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