#IoRestoaCasa, Calabresi: «Cosa dice il decreto per gli artigiani?»
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Pizzerie al taglio e laboratori alimentari: cosa prescrive il decreto #IoRestoaCasa? Confcommercio chiede spiegazioni in comune.
L’incontro. E’ quanto emerge dall’incontro tenutosi questa mattina tra il sindaco e le associazioni di categoria. «Ci siamo concentrati su alcuni aspetti tecnici, per capire come devono comportarsi gli esercenti in periodo di emergenza – dichiara il presidente Fausto Calabresi – tutti i locali che somministrano cibi e bevande devono rimanere chiusi dalle 18 alle 6. Il dubbio invece resta per le attività artigiane. Queste potrebbero rimanere aperte in virtù della loro peculiare attività: se ci si limita a vendere cibo da asporto, magari si può restare aperti».
Il decreto #IoRestoaCasa. In base al dpcm entrato in vigore oggi, «sono consentite le attività di ristorazione e bar dalle 6 alle 18 con obbligo, a carico del gestore, di predisporre le condizioni per garantire la possibilità del rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro, con sanzione della sospensione dell’attività in caso di violazione». I laboratori alimentari, però potrebbero non ricadere sotto la stessa fattispecie.
«Abbiamo lavorato in un clima di stretta collaborazione – dice il sindaco Pasqualino Piunti – personalmente mi farò portavoce delle istanze del territorio, sia presso la Regione, sia presso l’Anci e il governo stesso. San Benedetto è una città edificata sullo sviluppo delle piccole e medie imprese rette dai nuclei familiari. Quindi l’importante è remare tutti nella stessa direzione e capire fino in fondo tutti i punti del decreto. Adesso bisogna profondere uno sforzo unanime e seguire la ratio dell’ordinanza. E cioè restare a casa, per quanto possibile».
Lascia un commento