Inaugurato il PicenWorld Museum
Inaugurato PicenWorld Museum. Da Oggi la storia del Popolo dei Piceni si avvale anche del binario della modernità. Con le nuove tecnologie digitali si amplia il pubblico che può scoprire una nostra identità rafforzata. Sono rimasti molto colpiti gli invitati all’inaugurazione che hanno potuto partecipare ad una visita guidata nel museo.
Dal febbraio 2020 la pandemia da Covid 19 aveva bloccato il progetto Picenworld Museum, il museo tecnologico sul Popolo dei Piceni. Senza la fiducia della Fondazione Carisap, che con il Masterplan Terremoto aveva puntato su questa idea innovativa per recuperare l’identità del Piceno dalle radici millenarie sepolte nei nostri territori e rilanciare i flussi turistici tramite la cultura per creare così nuova economia e rilancio sociale, questo progetto non avrebbe visto la luce e non avrebbe potuto, così come nelle intenzioni, produrre cambiamenti favorevoli per questi territori.
L’idea di dare una nuova vita ai materiali rendendoli leggeri, scolpendoli con pixel informatici ben più malleabili di ferro, bronzo, pietra e ambra, spolverando 2.500 anni che avevano conservato fino ai nostri giorni quello che i nostri avi avevano saputo realizzare per migliorare la qualità della vita del tempo, ora diventa realtà.
La narrazione dell’esposizione in PicenWorld Museum si snoda nei nuclei tematici più significativi, partendo dal primo sviluppo di questa antica civiltà, passando per arte ed artigianato, commercio fino ad arrivare ai culti.
Il prof. Alessandro Naso, docente presso l’Università Federico II di Napoli, un archeologo di chiara fama ha svolto il ruolo di consulente scientifico del progetto e ci ha guidato nel percorso narrativo secondo un rigoroso tragitto storico legato alle tante scoperte archeologiche.
La chiave di lettura scaturisce dalla visione del celebre archeologo ascolano Giulio Gabrielli, vissuto a metà dell’Ottocento, che ha dedicato molti dei suoi studi alla scoperta di questo popolo. Il grande patrimonio storico, artistico e antropologico legato al popolo piceno è veicolato tramite un percorso esperienziale immersivo e fortemente interattivo che si articola in videoproiezioni e strumenti digitali innovativi come ricostruzioni 3D o tecnologie di gesture recognition dai contenuti periodicamente diversificati e realtà aumentata.
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