In tempi di lockdown, attraverso i social arriva “Cose Belle”
All’inizio di questo tempo inedito e drammatico avevamo scelto di rimanere in silenzio, ritenendolo l’atteggiamento più adeguato. Di fronte al dolore e alla fatica che ci circondano, innanzitutto. Ma anche di fronte all’improvvisa impossibilità di proseguire il lavoro tenace e appassionato che facciamo da più di 40 anni, offrire alla ‘Platea delle Marche’ emozioni e riflessioni attraverso la scena. Nella convinzione che il teatro – per sua natura arte ‘dal vivo’ – mal tolleri i surrogati. Ora sentiamo l’esigenza di aprire una piccola, timidissima pagina nuova. Un po’ come fare una telefonata o mandare un messaggio ad un amico. Perché ci manca. Perché sappiamo che anche lui sta vivendo la nostra stessa solitudine. Ci è venuta voglia di condividere – innanzitutto con gli spettatori – delle cose belle. Semplicemente per darci conforto. Nell’attesa di tornare a fare – speriamo il più presto possibile – l’unica cosa che sappiamo fare, il teatro”.
Si chiama “Cose belle” l’iniziativa proposta da AMAT, circuito multidisciplinare di teatro, musica, danza e circo delle Marche, per proseguire il rapporto con il pubblico e quanti lo vorranno durante l’emergenza Coronavirus, in attesa di incontrarsi nuovamente in occasione degli spettacoli negli splendidi teatri della regione. Tramite i canali social dell’ente, Facebook, Instagram e Twitter, a partire da oggi AMAT condivide con la sua comunità di spettatori, artisti e operatori “cose belle” reperibili online. Un testo, una canzone, un’immagine, un video, una poesia o qualsiasi contenuto che restituisca un momento di bellezza.
Per questo AMAT invita chiunque voglia contribuire a segnalare un link o un contenuto multimediale tramite email a c.tringali@amatmarche.net motivandone brevemente la scelta.
I contenuti oltre a essere pubblicati nei canali social di AMAT andranno a costituire un piccolo archivio di “cose belle” sul sito ufficiale www.amatmarche.net. Nello stesso sito sarà possibile reperire tutti gli aggiornamenti relativi alle modifiche dei programmi teatrali indotti dall’emergenza Coronavirus.
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