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In corsa per le Marche: candidati a confronto – Massimiliano Castagna
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Spazio ai candidati in corsa per le regionali. Oggi parliamo con Massimiliano Castagna, candidato di UdC Popolari a sostegno di Francesco Acquaroli.
Le Marche in una parola.
Sviluppo. Dopo circa 30 anni di governo del centrosinistra bisogna imprimere un nuovo modello di sviluppo e ricostruzione.
Il Piceno è unito o ancora terra dei campanili?
Le divisioni sono storicamente create dalla divisione della provincia di Ascoli e Fermo. Non solo in termini di seggi e rappresentanza, ma soprattutto di programmazione. Il Piceno, d’altronde, è stato abbandonato al proprio destino. La divisione vera c’è però fra nord e sud. Noi siamo visti come le ‘Marche sporche’: dobbiamo ribaltare questa visione delle cose.
Sisma. Da dove ricominciare?
In quattro anni sono cambiati quattro commissari e sono state spese più parole che atti concreti, Noi Popolari chiediamo l’istituzione di un assessorato al terremoto, che sia propositivo e votato all’eliminazione della burocrazia, che è il vero male del nostro Paese.
Sanità. Quali prospettive per la provincia?
E’ necessario riqualificare gli ospedali esistenti. Detto questo, se dovessero nascere nuovi poli specialistici, la loro ubicazione andrebbe decisa di concerto con i cittadini, non in base ad algoritmi di tipo ‘politico’. E nemmeno si possono demandare decisioni così importanti a nessuna assemblea dei sindaci.
Turismo. Quali progetti concreti per il Piceno?
Lo sviluppo del turismo va legato a quello dell’imprenditoria. L’internazionalizzazione della nostra economia è fondamentale: bisogna organizzare fiere ed eventi all’estero per diffondere la conoscenza del nostro territorio. La penetrazione dei mercati internazionali sarà, in questo senso, centrale.
Covid e crisi occupazionale. Come porre freno alla minaccia di disoccupazione?
Il covid di fatto ha bloccato la normale domanda di beni e servizi. Finora sono stati utilizzati gli ammortizzatori sociali. In futuro sarà fondamentale aiutare chi non riesce ad inserirsi nel mondo del lavoro: a rimetterci, da questa situazione, sono gli imprenditori, ma anche i dipendenti.
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