Beko ,Acquaroli a Comunanza per incontrare Sindaco, sindacati e lavoratori
“Impossibile rispettare le scadenze imposte dal Commissario Straordinario”. L’ordine degli Ingegneri esprime grossa preoccupazione e lancia l’allarme
La Commissione Sisma e l’Ordine Provinciale degli Ingegneri di Ascoli chiede la sospensione di tutte le scadenze in essere, che riguardano la ricostruzione privata e la convocazione di un tavolo tecnico/politico regionale, per affrontare il tema della pianificazione e programmazione monitorata di detta ricostruzione
La commissione presieduta da Piero Celani, si è riunita al fine di valutare le difficoltà che i professionisti incontrano nello svolgimento della propria attività professionale, nel settore della ricostruzione privata.
“Dopo aver evidenziato le problematiche relative ad una sempre maggiore burocratizzazione delle pratiche relative, vedasi l’applicazione dell’ORD. n° 126 del 28/04/2022 in merito sia alla rivalutazione del costo dell’opera, che delle relative parcelle professionali; la mancata approvazione in tempo utile di un testo normativo unico, snello e facilmente consultabile; la mancata revisione della piattaforma digitale MUDE, in modo da rendere più semplice il suo utilizzo; le tempistiche di erogazione dei SAL; la richiesta, spesso ridondante, di documenti già in possesso dagli uffici, – tutte tematiche su cui la Commissione Sisma e l’intero Ordine, intende confrontarsi in tempi brevi con i Responsabili della Ricostruzione vista anche la grande difficoltà riscontrata nel reperire gli operatori economici (vedi le Imprese Edili, già impegnate su altri fronti), – la Commissione si è soffermata quindi a valutare le prossime scadenze normative, prima fra tutte quella del 15 Ottobre p.v., esprimendo forti preoccupazioni per non avere ancora ricevuto, assicurazioni circa una sua congrua e adeguata proroga, o sospensione della stessa” dice una nota.
“A tal fine, la Commissione, dichiara ancora una volta, l’impossibilità, da parte dei professionisti incaricati, di rispettare tale data, viste le complessità degli iter progettuali ed anche la concomitanza degli altri impegni da portare a termine, succintamente descritti in precedenza, pertanto respingono fermamente l’ipotesi che i tecnici possono essere additati di nuovo a “Capro espiatorio” per tale impossibilità, e al tempo stesso ritengano, che nessun cittadino terremotato debba vedersi ledere il sacrosanto diritto di percepire il “Contributo di autonoma Sistemazione” o di fruire della “Soluzione Abitativa di Emergenza”, finchè non venga adeguatamente pianificato e programmato il processo della Ricostruzione privata anche con monitoraggi che tengano conto delle difficoltà burocratiche/amministrative, socio-economiche e ambientali della Ricostruzione Privata, valutate separatamente per ciascuna Regione interessata”
“Inoltre, come già evidenziato da altri Ordini Professionali, ci spiace segnalare che la continua e sempre più crescente volontà di imporre scadenze (ripetiamo, senza una specifica pianificazione Regionale della Ricostruzione Privata) non corrisponde all’interesse della collettività e più specificatamente all’interesse dei cittadini che hanno avuto distrutte le loro abitazioni con perdite anche di vite umane. Altra considerazione poi è quella di carattere prettamente etico e socio-economico: è inammissibile che vengano stanziate grandi risorse, seppur legittime, per finanziare i vari “BONUS”, e contestualmente si centellinano le risorse per chi, in pochi secondi, ha perso la propria abitazione, con i propri beni e i propri cari! Pertanto, alla stregua di quanto sopra esposto, e in attesa di un costruttivo e leale confronto con i responsabili Politici e Tecnici della Ricostruzione Privata, a cui va comunque il nostro ringraziamento per l’impegno fino ad oggi profuso” conclude.
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