Il decalogo “green” di Canducci: «Serve un piano sistemico di rilancio»

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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il decalogo “green” di Paolo Canducci per il rilancio della città di San Benedetto del Tronto durante e dopo l’emergenza sanitaria.

«Finalmente il Governo ha approvato il Decreto della Fase 2. Non è forse quel “liberi tutti” che ci si aspettava ma è un primo passo. Si tratta di una riapertura graduale che concede il tempo a tutti: famiglie, Amministrazioni e imprese di provare a organizzarsi e ad immaginare il futuro.

Non vi è dubbio che stiamo vivendo una Crisi nuova, senza precedenti, che non richiede il Piano perfetto, ma la capacità di fare più piani, più spesso e per molto tempo ancora. Tutte le principali città non vogliono farsi trovare impreparate, studiano soluzioni per il rispetto delle prescrizioni che verranno impartite, senza sacrificare la necessaria ripresa delle attività economiche e la tenuta del tessuto sociale.

La nostra città, al contrario, sembra addormentata, nonostante questa Crisi abbia colpito due settori per noi strategici, per non dire vitali, quali il turismo e il commercio.

In questi giorni ho letto le preziose e condivisibili proposte avanzate dalle Associazioni di categoria e da gruppi di commercianti, nonché suggerimenti della minoranza in Consiglio Comunale, ma non basta. La ripartenza deve essere il risultato di uno sforzo collettivo per evitare che i singoli settori produttivi vadano in conflitto tra loro, e pertanto serve un progetto sistemico, una regia unica. Ora è necessaria, anzi obbligatoria, una pronta risposta dell’Amministrazione, che deve prospettare una serie di soluzioni calate sulla nostra realtà di breve e medio periodo, che si dovranno affiancare e sommare alle azioni più generali che saranno messe in campo dal Governo.

Allora provo anche io a lanciare dieci proposte per la Fase 2 della nostra città, come spunto di riflessione sperando di far nascere con l’aiuto dei mezzi di informazione una discussione tra le categorie produttive, le associazioni, i professionisti e i partiti cittadini. Non mi soffermerò sulle azioni a sostegno del reddito delle famiglie più colpite dalla crisi, perché molto è stato detto e molto condivido. Senza dubbio l’Amministrazione non può limitarsi a gestire i fondi governativi, ma in considerazione del rilevante numero di richieste pervenute deve trovare risorse proprie per integrare questi fondi e la minoranza ha individuato anche dove è possibile reperirle. Non serve lamentarsi, bisogna agire senza ritardo anche coinvolgendo le Associazione di volontariato della città, che in questi giorni hanno fatto un lavoro straordinario. Nella fase 2, con la riapertura delle aziende e la chiusura delle scuole, potrebbe essere fondamentale prevedere forme di sostegno per i genitori che lavorano e che non potranno contare sull’aiuto dei nonni per la cura dei figli, o aiuti per gli anziani che vivono soli, per aiutarli a spostarsi se necessario o a fare la spesa.

I soli interventi di natura assistenziale temo non basteranno se non affiancati da azioni di stimolo e sostegno dell’economia cittadina, per scongiurare il rischio della scomparsa di centinaia di piccole e medie imprese, soprattutto nei settori del turismo e del commercio.

Come spesso si dice ogni Crisi può, se ben gestita, rappresentare una grande opportunità e allora sarà importante che le azioni e le idee che si mettono in campo oggi segnino un solco da percorrere anche in futuro, con l’obiettivo di superare la condizione economica e sociale da cui veniamo per provare a raggiungere un’altra migliore.

Si tratta di 10 azioni, le prime sette di immediata esecuzione e le ultime 3, invece, richiedono una pianificazione di breve/medio periodo, almeno un anno. L’attuale crisi ha restituito centralità alla sanità, alla ricerca e all’innovazione e su questi assi bisognerà investire. Pertanto all’Amministrazione non basterà trovare le risorse economiche ma sarà, altresì, necessario riorganizzare la macchina amministrativa rafforzando i settori e i servizi che subiranno le maggiori pressioni: lavori pubblici, edilizia, turismo, commercio, servi sociali su tutti. Questa può essere l’occasione per completare la digitalizzazione dei servizi al fine di snellire gli iter burocratici, evitando inutili accessi agli uffici e favorendo il disbrigo da remoto delle pratiche in settori chiave per la sostenibilità economica dell’Ente, dall’edilizia al commercio.

1) Creazione di un TAVOLO DI CONFRONTO PERMANENTE AMMINISTRAZIONE / OPERATORI ECONOMICI per programmare le azioni da intraprendere, per verificarne l’efficacia ma anche e soprattutto per studiare strategie per il futuro, coinvolgendo esperti di marketing, comunicazione, turismo etc… L’amministrazione potrebbe confrontarsi per decidere insieme agli operatori quali risorse utilizzare e a quali interventi dare priorità. Ad esempio il Tavolo potrebbe decidere se i fondi della vendita della scuola Curzi sia più efficace utilizzarli immediatamente per finanziare misure di sostegno alle attività produttive per i necessari lavori di adeguamento alle prescrizioni sul distanziamento e la sanificazione o è meglio che restino destinati al finanziamento dei lavori di riqualificazione del Lungomare. Il tavolo potrebbe discutere sull’opportunità di proroga delle Concessioni, come molte città di mare hanno già fatto, o su come valorizzare i voucher vacanza coinvolgendo nella formulazione di pacchetti anche il nostro splendido entroterra;

2) ESENZIONE TARI E TASSA OCCUPAZIONE SUOLO PUBBLICO per i mesi di chiusura obbligatoria delle attività. Non basta la sospensione dei tributi, le imprese non possono pagare per servizi dei quali non hanno usufruito; le risorse potranno essere reperite dai risparmi di spesa sul costo dello smaltimento dei rifiuti, la cui quantità è sicuramente e sensibilmente diminuita, dai fondi statali, il decreto di prossima approvazione prevede lo stanziamento di 3,5 miliardi di euro in favore dei Comuni, nonché dai risparmi derivanti dall’annullamento di eventi programmati.

3) PARCHEGGI BLU:

– Lungomare: riduzione delle tariffe e previsione di fasce orarie gratuite, ad esempio negli orari di pranzo e cena. La gratuità, per residenti e turisti, per quest’anno può essere prevista per i parcheggi nelle vie limitrofe al Lungomare, così da evitare che sul Lungomare i posti siano quasi interamente occupati da residenti e lavoratori stagionali, vanificando l’obiettivo di agevolare la frequentazione della spiaggia ai turisti;

– Centro città e altre zone commerciali: prevedere per tutto il 2020 il parcheggio gratuito nelle ore serali, dalle 18 in poi, e nei fine settimana. I mancati introiti potranno essere compensati dai risparmi sugli eventi e dai risparmi sulle rate dei mutui a seguito della moratoria;

4) FAVORIRE LA PEDONALITA’, anche temporanea e per fasce orarie (esempio dalle 18 in poi) di ampie aree della nostra città, così da permettere ai gestori di attività di somministrazione di sfruttare spazi esterni normalmente occupati dalle auto per disporre tavoli e sedie garantendo il rispetto della regola del distanziamento. Va da sé che per quest’anno il nuovo regolamento di Occupazione Suolo Pubblico dovrà essere congelato e la Tassa di occupazione non dovrà essere parametrata allo spazio effettivamente occupato ma ai tavoli presenti. Nella zona della movida il Comune potrebbe condizionare la concessione di questi spazi aggiuntivi al rispetto di orari per l’interruzione della musica e la liberazione degli spazi stessi (esempio le ore 24 o l’una di notte), come avviene in molte città europee;

5) FAVORIRE LA CICLABILITA’, con scelte a costo quasi zero, basta solo modificare la segnaletica stradale nelle vie interessate, in particolare quelle a maggiore intensità di traffico e attività commerciali. Ad esempio potranno essere create zone 30 o addirittura 20 Km/H sul Lungomare, in Viale De Gasperi, in Centro, in via Mare, dando priorità alle bici rispetto alle auto. Riempire la città di rastrelliere;

6) MANUTENZIONE ORDINARIA di tutti i parchi cittadini, del verde pubblico in particolare sul Lungomare e nelle altre zone nevralgiche della città, dei marciapiedi, del manto stradale, per eliminare le barriere architettoniche, sostituire giochi e panchine, sistemare l’illuminazione, introdurre attrezzi ginnici per favorire il movimento all’aria aperta coinvolgendo nella gestione le palestre cittadine momentaneamente chiuse, realizzare spiagge libere anche per i cani e spiagge libere per Tutti, senza barriere sino alla battigia. Le risorse da utilizzare sono quelle iscritte a bilancio alle quali aggiungere i risparmi derivanti dal mancato pagamento delle rate dei mutui a seguito della moratoria;

7) CHIUSURA OSPEDALE COVID E RIPRISTINO DELLE FUNZIONI ORDINARIE DELL’OSPEDALE CITTADINO: una città turistica non può fare a meno del proprio Ospedale, tanto più noi nel periodo estivo. Dopo il giusto e necessario sacrificio sopportato dagli operatori sanitari e dai cittadini per far fronte all’emergenza Covid 19, ora, visto anche il forte calo dei numeri dei ricoveri in terapia intensiva, la Regione deve, senza ritardo, ripristinare i servizi ordinari, come promesso. Ma non basta: questa Crisi ha mostrato a tutti chiaramente l’importanza di avere nella nostra Provincia due Ospedali, è opportuno che la Regione metta in discussione il progetto dell’Ospedale Unico di Pagliare e apra un confronto franco e trasparente con gli operatori e il territorio per individuare le soluzioni migliori in considerazione delle reali esigenze e dei bacini di utenza, valorizzando e potenziando nell’immediato gli ospedali esistenti, utilizzando le risorse aggiuntive che arriveranno dall’Europa;

8) SBLOCCO CANTIERI CITTADINI già progettati e finanziati, ad esempio la riqualificazione della scuola Zona Nord e delle altre scuole che vi necessitano, approfittando della loro temporanea chiusura, la riqualificazione del Lungomare, del Paese Alto, del sistema fognario del quartiere Nord, la realizzazione del tratto già finanziato della pista ciclabile sull’Albula, progettando e finanziando immediatamente il completamento dei tratti mancanti sino al rilevato ferroviario. Gli investimenti pubblici nei periodi di crisi sono fondamentali per il sostegno dell’economia locale e non possono essere rimandati e/o ritardati per intoppi burocratici;

9) Redazione di un PIANO DELLA MOBILITA’ che metta al primo posto la sicurezza dei pedoni e dei ciclisti, individuando e riqualificando percorsi di collegamento pedonale e progettando nuove ciclabili verso tutti i principali punti di interesse della Città (scuole, comune, ospedale, stazione, mare), programmando nuove aree di sosta e di ricarica auto elettriche, nuove aree pedonali e/o a Traffico limitato, anche sul modello dei cosiddetti Blocchi di Barcellona, meno drastici di una area pedonale

10) PIANO DI FORESTAZIONE URBANA: programmazione di nuove piantumazioni lungo le vie principali della città e nei parchi, creazione di aiuole salva api al posto degli spartitraffico in cemento, previsione di nuove aree verdi cittadine. In un anno si possono piantare fino a 500 alberi. Anche in questo caso i fondi necessari, tra l’altro non ingenti, si potranno reperire dal bilancio comunale e dai fondi europei e/o regionali sempre molto generosi nel finanziare i cosiddetti investimenti Green».

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