Il Comune riesamina i Poru. Piunti: “Priorità al vantaggio pubblico”
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Tornano alla ribalta i Poru (Piani operativi di riqualificazione urbana), ma con un nuovo nome e una nuova veste urbanistica. Nelle ultime settimane si sono svolti incontri (e si stanno svolgendo) nel settore urbanistica del Municipio tra i tecnici dell’ente e alcune imprese proponenti i Poru, tra le quali Areamare: la società aveva presentato il Piano operativo di riqualificazione nel terreno di via del Mare (foto). Come si ricorderà i dieci Poru furono bocciati dal Consiglio comunale durante l’amministrazione Gaspari, come conseguenza della protesta dei residenti e commercianti della zona turistica di Porto d’Ascoli. Questi erano contrari all’insorgenza del Poru Areamare, perché prevedeva un supermercato e c’era il timore per l’aumento del traffico e dello smog.
I nuovi progetti di riqualificazione (ormai possiamo chiamarli ex Poru), per potere essere attuati dovranno passare attraverso la delibera approvata dal Consiglio il 29 maggio 2017. L’atto ha definito i criteri per la determinazione del contributo straordinario, aggiuntivo rispetto agli oneri di urbanizzazione, previsto dal cosiddetto “decreto sblocca Italia” per interventi su aree o immobili in variante urbanistica, in deroga o con cambio di destinazione d’uso.
In sostanza, la delibera ha istituito un contributo straordinario a carico del proponente, che va da un minimo del 50% ad un massimo del 70% dell’incremento di valore dell’opera. Il contributo straordinario verrà destinato per opere pubbliche e servizi di pubblica utilità, nel contesto in cui ricade l’intervento.
Abbiamo chiesto delucidazioni al sindaco Pasqualino Piunti che detiene la delega all’urbanistica. “Stiamo riesaminando i Poru – spiega il primo cittadino – delle imprese interessate a portarli avanti: ma i progetti dovranno sanare le criticità, dovranno passare attraverso il così detto contributo straordinario e non si chiameranno più Poru”.
Cedere il 50% per opere pubbliche potrebbe scoraggiare gli imprenditori. “Ci sono diversi progetti in stallo che possono sbloccarsi – chiarisce il sindaco – attraverso una contrattazione con il Comune. Stanno arrivando proposte da parte di alcune imprese, vuol dire che l’iniziativa del contributo straordinario è valida”.
Avete un’idea su quali ex Poru cadrà la scelta dell’amministrazione? “Tra le richieste arrivate negli uffici, come appunto Areamare, dobbiamo valutare quelle che sono aderenti ai nostri programmi e alle aspettative dei cittadini: una volta sanate le criticità potranno andare avanti, ma vogliamo che ci sia un evidente beneficio pubblico. Di sicuro non deciderà tutto il Comune: ci confronteremo con i cittadini e con la commissione consiliare”.