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I comitati in difesa della sanità: “La crisi ha messo in evidenza gli errori del depotenziamento degli ospedali””
I comitati “Obiettivo Salute Piceno”, Movimento per la difesa degli ospedali pubblici delle Marche, Tutela Sanità di Pesaro, Comitato sanita pubblica Pesaro-Urbino, Comitato per la salute dei sibillini delle aree montane di Fermo, Attivamarche Ascoli e Vox Italia Marche intervengono sulle vicende del settore sanitario del Piceno in vista della fase post-emergenziale.
“Siamo in una fase di stabilità, stiamo assistendo ad un primo rientro dell’emergenza da Covid 19 e non possiamo più tacere di fronte ai disastri sanitari di cui i principali colpevoli sono quelli che governano la Regione Marche. Abbiamo assistito ad uscite mediatiche di qualche esponente del governo regionale che avrebbe fatto meglio a tacere invece di rilasciare dichiarazioni che continuano ad avvallare una gestione critica” dicono.
” Questa emergenza ha messo ancora più in risalto l’errore di aver depotenziato territorialmente ed in maniera sistematica la nostra sanità portando avanti, come un mantra ,il tema degli Ospedali Unici. Sappiamo però, che al peggio non vi è mai fine e il peggio è rappresentato dal “Progetto 100”: un nuovo grande “mega” ospedale costruito con investimenti privati. Sarà attivata l’ennesima convenzione? Come saranno ripartiti costi e competenze tra pubblico e privato?” si chiedono gli esponenti del comitato.
“L’insegnamento di questa emergenza riguarda soprattutto l’importanza di avere un sistema sanitario territoriale forte e distribuito, ecco perché quegli oltre 10 milioni di euro di finanziamenti destinati a questa emergenza dovevano essere spesi in maniera diversa e ottimale, il tutto incardinato in una programmazione strutturata di sanità pubblica all’interno di un piano socio sanitario che è ancora un libro dei sogni. Più che nuovi ospedali servono cure territoriali efficaci, assistenza e rapida individuazione dei nuovi malati da isolare al proprio domicilio e non da gestire in ospedali lazzaretto” dicono.
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