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“Il 2023 sia l’anno del Turismo di Ritorno”
Tornare nel borgo natio dei nonni partiti in cerca di fortuna, per conoscere o riscoprire le proprie origini, ritrovare i paesaggi e i profumi dell’infanzia e vivere nelle piazze quelle tradizioni mai dimenticate o conosciute solo attraverso i racconti dei più grandi o qualche foto sbiadita ritrovata in un cassetto.
E’ questa la suggestiva idea di base dell’iniziativa “2023 Anno del Turismo di Ritorno. Alla Scoperta delle Origini” rivolta agli italiani residenti all’estero e agli oltre 70 milioni di connazionali di 2ª, 3ª e 4ª generazione che vivono all’estero. Si stima che i marchigiani all’estero e i loro discendenti possano essere circa un milione e mezzo di persone. Le comunità più numerosa è quella in Argentina, ma tanti marchigiani sono anche in Brasile, in Uruguay, in Canada, negli Usa e in Europa: Belgio, Lussemburgo, Svizzera e Germania.
“Il prossimo step riguarderà il coinvolgimento dei ministeri competenti affinché il 2023 sia definito come l’anno del turismo di ritorno” spiega Michelangelo Lurgi, presidente della Rete Destinazione Sud “Un’iniziativa diffusa in tutti i territori della Penisola, dove ogni Regione e ogni Comune, in sinergia con le imprese, potrà esporre le proprie eccellenze culturali, produttive, enogastronomiche e turistiche. L’Idea che muove il progetto è quella di rilanciare l’immagine dell’Italia e di promuovere il Paese attraendo turismo e investimenti, favorendo l’export, gli incontri commerciali e creando collaborazioni stabili con i nostri connazionali”.
Il presidente della Camera di Commercio Gino Sabatini sottolinea che “Abbiamo presentato il progetto anche alla presidenza di Unioncamere. Le numerose comunità di marchigiani all’estero sono un bacino turistico prezioso ed esclusivo: molti nostri corregionali potrebbero scegliere di visitare la terra delle loro origini. E decidere di tornarvi, specie se si potesse contare su una adeguata politica di defiscalizzazione per residenti di ritorno in terza età”
L’assessore al Bilancio della Regione Guido Castelli aggiunge che “Queste persone possono tornare in questa comunità ma anche che questo tipo di organizzazione possa arricchire la nostra terra. Se riuscissimo ad organizzare al meglio queste iniziative, anche nel cratere può esserci un beneficio”. Il sindaco di Ascoli Marco Fioravanti ha sottolineato che ” Si sta lavorando mettendo in rete le ricchezze dei nostri territori. Stiamo scrivendo l’analisi del territorio piceno su quello che potrà diventare tra dieci anni ma anche per intercettare i segmenti turistici più ricchi e quello di ritorno porta un valore aggiunto”.
“L’internazionalizzazione in entrata è limitata. Negli ultimi due anni c’è stato un turismo domestico ma bisogna lavorare per migliorare l’incoming. Se non si fa promozione, si rischia di fare un intervento limitato” aggiunge il Rettore della Politecnica delle Marche Gian Luca Gregori.
“Da tempo abbiamo sollecitato alla Regione sullo sviluppo delle infrastrutture, come sulla A14. E’ impossibile percorrere quest’autostrada. Abbiamo anche chiesto a MSC Crociere di portare i passeggeri a visitare il Piceno, ma a causa delle infrastrutture deboli, non è stato possibile. In tanti vogliono tornare a vivere la loro italianità” ha spiegato il presidente di Bim Tronto Luigi Contisciani.
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