“Idee giovani per la città futura”, un report di “Fuori dal tunnel” sulle idee di 100 giovani ascolani per migliorare la città
ASCOLI – Investire sul futuro per Ascoli e, soprattutto, su un futuro ad Ascoli significa, per noi giovani, sentirsi fortemente responsabilizzati a dare un nostro valido contributo in termini propositivi ed innovativi. E questi sono i motivi per cui, nel 2019, ha preso vita “Fuori dal tunnel”, realtà che ha avuto la forza di portare all’attenzione della città, come lista civica, programmi e idee di tanti giovani ascolani.
“In questi giorni, abbiamo seguito con grande interesse le strategie e progettualità che l’attuale Amministrazione comunale e il sindaco Fioravanti stanno portando avanti e che fanno riferimento ad opportunità possibili per uno sviluppo universitario e, in secondo luogo, alla programmazione di scelte importanti per migliorare la qualità della vita della città attraverso un adeguato utilizzo degli spazi urbani” spiegano i promotori.
“Ci è venuta, quindi, l’idea di approfondire questo tema dello sviluppo della città a livello di prospettive e qualità della vita realizzando un vero e proprio report, denominato “Idee giovani per la città futura”, che ha visto coinvolti 100 giovani. Cento ragazzi e ragazze di età dai 17 ai 27 anni tra cui studenti delle scuole superiori e universitari, laureati, lavoratori e disoccupati. A tutti loro, con mini-interviste, abbiamo chiesto sostanzialmente cosa manca ad Ascoli oggi per i giovani e cosa proporreste. E sono emerse tante idee interessanti, tra cui due direttrici principali: potenziamento universitario con corsi in linea con le prospettive occupazionali (legate al mondo digitale) e spazi aperti, parchi, aree verdi attrezzate e fruibili per studiare, socializzare, condividere iniziative culturali tipo caffè letterari, valorizzare i talenti artistici”
“Innanzitutto, la necessità di sviluppare in città nuovi corsi universitari in linea con l’evoluzione tecnologica, culturale ed occupazione, quindi puntando soprattutto sul mondo del digitale che rappresenta anche il potenziale punto di incontro con le crescenti esigenze aziendali e, quindi, con la possibilità di assumere giovani con professionalità specifiche. E questo è di fatto una conferma di come fosse calibrata la proposta del programma di “Fuori dal tunnel”, consegnata anche al ministro per portare ad Ascoli un corso di digital marketing”.
“Alcuni ragazzi, inoltre, chiedono anche corsi extra-scolastici mirati alla formazione mirata ad un inserimento lavorativo Formazione, studio e cultura all’aperto In secondo luogo, in maniera sorprendente, è emersa una grande richiesta di spazi aperti della città curati e attrezzati (anche aree verdi o parchi), con connessione wi-fi e altri servizi, nei quali i ragazzi possano ritrovarsi a studiare, a condividere momenti di confronto e di crescita culturale, tipo “caffè letterari” all’aria aperta, con area ristoro, spazi per mini eventi culturali, scambio di libri. E tra le proposte vengono individuate zone da valorizzare in tal senso come l’area esterna alla Fortezza Pia, dove c’è un progetto di valorizzazione in corso, e il giardino Colucci se adeguatamente recuperato. Inoltre, qualcuno ritiene ideale in tal senso il discorso del parco fluviale”
“In diversi, tra i giovani intervistati, hanno evidenziato la funzione importante della Bottega del terzo settore, anche se non sufficiente a coprire le esigenze – in termini di spazio – dei tanti ragazzi che vogliono studiare in spazi condivisi. Mentre per la biblioteca comunale, che molti frequentano, si è evidenziata la necessità di riqualificare la parte del chiostro un po’ trascurata e di migliorare servizi e infrastrutture (computer, wi-fi, etc.). Inoltre, per una città di quasi 50mila abitanti i ragazzi chiedono altre biblioteche decentrate. Spazi per la creativita’, per lo sport e il “work tourism”
“Ma tanti sono i suggerimenti che arrivano da questo report. Ad esempio, c’è chi richiede una maggiore apertura dei teatri ai giovani – ovviamente facendo riferimento a condizioni di normalità e quindi una volta superata l’emergenza Covid – magari concedendo loro di poter gestire degli spazi per produrre cultura e valorizzare talenti locali, affiancando anche altri spazi disponibili per attività creative e culturali in libertà, dalle arti visive alla produzione di musica con sale prove o di registrazione e altro ancora”.
“Allo stesso modo alcuni degli intervistati chiedono anche campi sportivi o spazi ad accesso libero per fare sport o attività fisica senza pagare, da fruire il libertà. Così come c’è chi chiede di migliorare lo stato e la fruibilità di parchi come l’Annunziata, piste ciclabili. Molto interessante anche l’idea di mettere a disposizione spazi per il “work tourism”, ovvero il turismo lavorativo, proposta da uno degli intervistati: si tratterebbe di mettere a disposizione spazi degli spazi pubblici di valenza storica, artistica o naturalistica di visitatori della città che possano lavorare in smart working godendosi al tempo stesso una bellissima location” concludono.
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