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I ragazzi imparano a conoscere e combattere il bullismo
ASCOLI – “Insegnanti, genitori e studenti insieme per la legalità, il rispetto e la consapevolezza”. Questo il titolo di un progetto nato grazie alla Fondazione Carisap e all’associazione “Psy Alchimia” e svolto in collaborazione con l’Istituto d’Istruzione superiore “Mazzocchi-Umberto I” che ha coinvolto 5 classi, in particolare i ragazzi del secondo anno. Attraverso l’educazione all’empatia, al rispetto ed alla legalità e contro il bullismo, si è aperto un dialogo con i giovani per muovere una migliore relazione con i genitori ed una collaborazione con gli insegnanti. Ieri si è svolta l’ultima giornata dell’iniziativa con alcune testimonianze da parte degli studenti che hanno relazionato sul tema anche attraverso alcune brevi testimonianze teatrali.
Come spiega Sarah Perrucci, della Camera minorile picena « Il bullismo e il cyberbullismo sono temi molto discussi, ma spesso non se ne comprendono dinamiche e conseguenze. Bisogna far distinguere tra quello che può essere bravata o scherzo e quello che può essere un reato» dice Perrucci, « Abbiamo dato un ruolo attivo agli adolescenti, rendendoli consapevoli delle conseguenze giuridiche, facendoli concentrare sugli aspetti e sulle conseguenze in cui si può incorrere in determinati fatti. Con un click si può amplificare un fenomeno attraverso le tecnologie digitali» aggiunge Perrucci, « Certe aggressioni dirette e indirette escono dall’ambito scolastico o sportivo per raggiungere un numero illimitato di persone. Anche mettere un “like” su un post offensivo, diventa un reato» spiega l’avvocato Perrucci, « Non abbiamo impartito una lezione frontale, ma laboratori anche teatrali, dove alcuni di loro hanno avuto il coraggio di trasferire quello che hanno imparato per mostrarlo agli altri. Abbiamo proposto il progetto anche ad alcuni studenti delle scuole di I grado, producendo reazioni interessanti e molti ragazzi, sopratutto quelli più chiusi e sensibili, si sono aperti al confronto con i propri compagni» . Durante l’evento è stato anche letto, in forma anonima, la storia di una ragazza pesantemente vessata dai bulli attraverso pesanti atti di violenza fisica e verbale. In particolare, l’aspetto fisico, la disabilità e il modo di parlare sono i punti maggiormente presi di mira dai bulli. « Il Mazzocchi-Umberto I si è dimostrato interessato e molto sensibile a questa tematica anche per valutare le reazioni dei ragazzi» dice Perrucci. Soddisfazione da parte del dirigente del “Mazzocchi-Umberto I” Nazario D’Amato. « E’ stato un intervento utile per tutti ed è sicuramente un’esperienza importante per migliorare la conoscenza del mondo in ciò si vive, ma anche fondamentale per migliorare il benessere della comunità scolastica».
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