I produttori: “Sarà una vendemmia di qualità e quantità”
ASCOLI PICENO – Vendemmia, dopo la difficile annata registrata lo scorso anno, a causa della siccità, per il 2018 si prevede un’ottima annata nel Piceno. “Sicuramente la quantità di uva che stiamo raccogliendo in questi giorni è buona sia per qualità sia per quantità – commenta l’agricoltore Daniele D’Ercoli titolare delle Cantine D’Ercoli di Cossignano e associato alla Cia Confederazione agricoltori di Ascoli -. Sicuramente avremo un raccolto superiore a quella dell’anno precedente quando le piogge scarse hanno inciso sulla produzione”.
Un calo della produzione d’uva, quella riscontrata lo scorso anno dagli agricoltori del Piceno, che si aggira al 30 per cento. “Grazie alle piogge avute nei mesi primaverili, ed anche negli ultimi giorni – conclude D’Ercoli – possiamo stimare un quantitativo, inerente la raccolta d’uva, che supera di gran lunga quella del 2017”.
A livello regionale l’incremento previsto è del 25 per cento per la produzione di vino nel corso della vendemmia 2018 appena iniziata. La produzione italiana di vino e mosti dovrebbe passare dai 653.000 ettolitri del 2017 ai 813 mila ettolitri di quest’anno. Una previsione, relativa alle Marche che appare in linea con quanto avviene nel resto d’Italia. Gli esperti dell’Ismea che hanno curato l’indagine hanno espresso come giudizio di sintesi una “situazione ottimale nelle Marche”. “Un inverno a tratti freddissimo, soprattutto nella prima decade di febbraio, ha mantenuto temperature sotto lo zero per circa una settimana – si legge nel rapporto – “disinfestando” il terreno da spore e larve come non accadeva da diversi anni.
La cacciata è stata quindi ritardata di circa una settimana, con un successivo recupero dovuto a una primavera umida e non fredda, caratterizzata da piogge che si sono protratte fino alla prima decade di luglio. Il clima umido ha favorito attacchi di peronospora e botrite superiori alla media stagionale”. I vigneti, grazie all’impegno e all’attenzione dei viticoltori, sia convenzionali sia bio (nelle Marche l’incidenza del vigneto bio sulla superficie vitata totale supera il 30%), ne sono usciti con pochi danni e il ciclo vegetativo della vite è continuato correttamente.
Oltre ad una quantità abbondante, si attende un ottimo equilibrio e finezza perle uve bianche del Verdicchio e Pecorino in particolare. Inoltre, la disponibilità di acqua nel suolo ha agevolato l’assorbimento dell’azoto che permetterà lo sviluppo di profumi e aromi che contraddistinguono i vini regionali e il buon gradiente termico giorno/notte ha fatto il resto. La maggiore disponibilità di acqua comporterà vini meno robusti rispetto all’anno passato e a tal proposito si attendono due gradi in meno, ma saranno vini equilibrati, profumati, espressivi e non eccessivamente alcolici.
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