I Disoccupati piceni: “Serve un vero dibattito nazionale per decidere come impiegare i 222 miliardi
“Molte famiglie sono in estrema difficoltà, si parla di lotta alle diseguaglianze, e di coesione sociale, ma concretamente nulla si è fatto. Numerosi sono i disoccupati ultra cinquantenni che hanno perso il lavoro, estromessi da qualsiasi provvedimento, e neanche si prova ad esaminare il salvagente civico. Le scelte fino ad ora fatte, continuano ad escludere le nostre proposte, come la cogestione territoriale, necessaria ora più che mai per evitare la fuga di numerose imprese e impedire la colonizzazione straniera di molti settori industriali”. Lo spiegano i Disoccupati piceni.
“La discussione per il Piano nazionale di rinascita è una questione primaria, perché se non si faranno le scelte opportune, per assicurare un occupazione a tutti, e per ridurre sprechi e privilegi che continuano ad incrementare il nostro debito, l’economia difficilmente si riprenderà. Se questa situazione di disavanzo, continua, poi inevitabilmente arriverà una profonda austerità. Austerità che colpirà, come abbiamo visto, duramente i ceti più deboli, con il taglio di molti servizi e l’innalzamento dell’età pensionabile, fino ad arrivare alla riduzione di milioni di posti di lavoro. Auspichiamo, che appena si concluderà questo solito teatrino politico, si torni ad una presa di profonda coscienza dei problemi del Paese, senza dimenticare il sud delle Marche” concludono.
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