Beko ,Acquaroli a Comunanza per incontrare Sindaco, sindacati e lavoratori
I Disoccupati piceni : “Italia, Paese meraviglioso, dalle mille contraddizioni economiche-sociali”
“Un paese che garantisce stipendi milionari per alcuni giovani fortunati che rinccorrono faticosamente un pallone, mentre altri milioni di giovani sono costretti ad essere precari a vita con stipendi al limite della povertà. Senza tralasciare i molti fortunati baby-pensionati che continuano a lavorare, e contemporaneamente le tante persone in età da pensione costrette a lavorare per sopravvivere. Ancora si finge di non capire, è peggio, non si vuole rimuovere le vere cause che attribuiscono alla nostra Nazione “il più basso tasso di natalità dell’Unione”. Lo dice il gruppo Disoccupati piceni
“La cronaca è piena di episodi che evidenziano queste drammatiche differenze economiche- sociali. “Tutti cantiamo lo stesso inno”, ma da una parte abbiamo i super-protetti, che possono durante l’orario di lavoro, allontanarsi per la spesa e persino fare una corsetta anti-stress. Ovviamente oltre allo stipendio fisso, e diversi bonus, questi lavoratori hanno anche diritto ai premi performance da migliaia di euro. Dall’altra parte, invece ci sono gli invisibili che dopo avere lavorato sempre con il massimo impegno per oltre 30 anni, ricevono una mail oppure un semplice sms con l’ annuncio del licenziamento, “ecco come usiamo i vantaggi dell’era del digitale”.
“Una sola bandiera, “ma tante sono le ragioni che ci dividono”. Perché queste differenze sui diritti e le tutele? Ci domandiamo perché le parti sociali e i nostri parlamentari, non si accorgono di queste disuguaglianze? Perché si continuano ad elargire milioni di euro senza pretendere un minimo di sicurezza sul lavoro? Tutti cantiamo lo stesso inno di Mameli, ma alcuni purtroppo e sono centinaia, ogni anno, non torneranno più a casa, vittime per pochi euro risparmiati sulla sicurezza.“L’Italia s’è desta, dovremmo essere come fratelli, con gli stessi diritti”, ma ancora persistono innumerevoli contrapposizioni tra i quasi schiavi privi di tutele e i privilegiati che hanno tutto e di più” concludono.
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