Entro gennaio l’avvio clinico della nuova risonanza magnetica dell’ospedale di San Benedetto
I consigli della nutrizionista Deborah Di Agostino per vivere meglio la zona rossa
Deborah Di Agostino, biologa nutrizionista fornisce alcuni consigli per vivere questo semi lockdown che inizia da oggi.
Ci risiamo, sembra proprio di sì! A distanza di un anno ci troviamo di nuovo di fronte a confinamenti, limitazioni e chiusure. Da una parte questo crea, inevitabilmente, un senso di smarrimento e preoccupazione, dall’altra però, il fatto di avere già vissuto questa situazione ci ha permesso di acquisire un’esperienza e di avere le risorse adatte ad affrontare le difficoltà.
Abbiamo visto, chi più chi meno, quanto sia controproducente cedere alla sedentarietà e a tutte le tentazioni delle trasmissioni televisive o dei vari canali web, che propinano ricette di ogni tipo, stimolando la voglia di fare ma soprattutto di mangiare, non tanto per soddisfare un bisogno primario ma per passare il tempo e combattere la noia.
Che il cibo sia una compensazione e un appagamento di stati d’animo poco piacevoli, è opinione diffusa, come insegnano gli psicologi e psicoterapeuti, e come noi nutrizionisti ci troviamo a costatare spesso e volentieri. Nell’ultimo anno anche le persone che normalmente non manifestavano questo tipo di comportamento, hanno avuto il bisogno di sfogare nel cibo ansie e preoccupazioni.
Nonostante il mio ruolo educativo mi spinga a contrastare tali atteggiamenti, in realtà comprendo esattamente le dinamiche che si sono instaurate, giudicando anche il fatto che molti degli hobbies cui si dedicava il tempo libero, dalla palestra, al cinema, al teatro e quant’altro, sono stati banditi.
Fare un’analisi della situazione è necessaria per poter capire come affrontare questo nuovo periodo di confinamento. L’aver toccato con mano le conseguenze di determinati comportamenti sarà sicuramente un deterrente. Da parte mia fornisco di seguito alcuni consigli che valgono a livello generale, poi per indicazioni più specifiche sono sempre disponibile.
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Mantenere orari regolari per ciò che riguarda la sveglia e i pasti.
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Fare degli spuntini adeguati al livello di attività fisica, preferendo frutta fresca o secca, yogurt o kefir, pane e olio.
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Evitare di spizzicare snack ricchi di sale e zuccheri.
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Evitare cibi pronti e pasti pesanti, che non favoriscono la concentrazione, soprattutto per i bambini e i ragazzi che saranno impegnati nella didattica a distanza.
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Fare dei pasti equilibrati in cui siano presenti verdure e/o ortaggi che favoriscono l’equilibrio intestinale e l’assorbimento di zuccheri e grassi.
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Ricordare che la completezza nutrizionale è un aiuto fondamentale sia a livello fisico che psicologico e su questo invito a leggere le molte pubblicazioni scientifiche facilmente reperibili sull’argomento.
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Sfruttare la situazione per quantificare l’acqua che normalmente si assume e approfittare per abituarsi a berne almeno un litro e mezzo, evitando altri tipi di bevande ricche di zuccheri.
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Cercare di fare un po’ di movimento giornaliero, ognuno in base alle proprie possibilità.
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Dedicare il tempo libero alla lettura, alla creatività, alle proprie passioni piuttosto che seguire programmi e social che condizionano negativamente lo stato d’animo, onde evitare quel circolo vizioso che porta a sfogare nel cibo le preoccupazioni.
Sappiamo, in base all’esperienza vissuta, che si tratta di un periodo limitato e che con l’arrivo della bella stagione e con le vaccinazioni la situazione migliorerà… si inizia già a vedere la luce infondo al tunnel!
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