Grottammare senz’acqua, ecco il perché. La ricostruzione della Ciip
GROTTAMMARE – Ieri pomeriggio sono iniziati i disagi. Durante i lavori per l’istallazione della fibra ottica la ditta incaricata di compiere quest’opera avrebbe tranciato due condotte idiriche. Ad essere colpita è stata la zona di via San Carlo, nel tratto grottammarese della Valtesino.
Questo incidente tecnico avrebbe portato alla chiusura dei servizi idrici da parte del Consorzio. Questa linea di erogazione dell’acqua serve diverse abitazioni. In molte case ha così prima iniziato ad uscire acqua marrone poi più nulla. Il risultato è che da ieri mattina l’area di via San Carlo e di parte della zona grottamarese della Valtesino sono con i rubinetti a secco o con acqua inutilizzabile. Questo perché sembrano proprio essere due le rotture.
Raggiunto telefonicamente l’ing. Massimo Tonelli questa mattina, durante un tavolo di confronto con i tecnici del Comune grottammarese e con la società che stava compiendo i lavori per la fibra, ha spiegato che in due giorni due condotte sono stare recise. Questo è avvenuto per un’assenza dei sopralluoghi preventivi, necessari prima di iniziare il cablaggio, da parte della ditta. Ora la ditta dovrà effettuare una mappatura del varie condotte prima di riprendere l’istallazione della rete wifi.
Raggiunto, in tarda mattinata questa volta, il presidente Giacinto Alati ha detto che: ” Stiamo lavorando alacremente per ripristinare il disservizio. Confidiamo nel fatto di far tornare tutto nella normalità in un paio di giorni. Colgo l’occasione per chiarire che la Ciip ha messo tra gli obiettivi di quest’anno un lavoro specifico e mirato sulle condutture. I nostri tecnici stanno lavorando incessantemente. Nessuno del Consorzio ha interesse ad immettere acqua sporca nella rete del servizio idrico, seppur, è bene precisarlo, non è la stessa acqua – come qualità – rispetto a quella che veniva erogata pre-sisma. Per quanto riguarda la zona di Grottammare: il colorito scuro dell’acqua, senza dubbio, è causato dalla doppia rottura.”
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