Gragnoli: “Dispiaciuto di aver lasciato questa piazza, Ascoli è casa mia. E quell’offerta della Juventus….”
Daniele Gragnoli, nato a Roma il 3 Gennaio 1994, è stato per diversi anni attaccante delle giovanili dell’Ascoli, ottenendo ottimi risultati, addolciti da 2 presenze nel campionato di serie B nella stagione 2012-2013 e 10 presenze nell’ultimo di Lega Pro. Questa stagione è tornato al Parma, squadra che ne detiene il cartellino, ma andrà altrove per farsi le ossa. Il suo procuratore Federico Pastorello è al lavoro per trovargli la giusta sistemazione dopo l’intervento alla spalla effettuato di recente. Ha parlato in esclusiva al nostro portale raccontandoci della sua esperienza ad Ascoli e del suo amore per questa città e per i suoi tifosi.
Salve Daniele. Ci racconti della tua esperienza ad Ascoli…
“Sono arrivato qui che avevo solo 14 anni e mi sono trovato fin da subito benissimo. Ora sono passati sei anni e posso dire che la mia opinione non è cambiata, la città è fantastica e soprattutto i tifosi sono spettacolari. Mi hanno accolto bene e anche tutti gli allenatori che ho avuto nell’ Ascoli mi hanno sempre sostenuto e dato una mano. Sono molto dispiaciuto che dopo tanti anni quest’anno sono dovuto tornare a Parma e dire addio a questo tesoro, in quanto le due società non hanno trovato un accordo. Devo tutto a questa città”.
Con la Primavera bianconera ha fatto grandi cose, poi in prima squadra non ha trovato molto spazio, come se lo spiega?
“Quest’anno era la mia grande opportunità, essendo molto giovane gli anni precedenti è stato molto difficile potermi mettere in luce. Nell’ultima stagione nelle 10 partite che ho disputato ho cercato di dare sempre il massimo e di dare una mano alla squadra e penso di esserci riuscito”.
Che annata è stata la scorsa?
“Per me e per i miei compagni di squadra l’ultima annata, soprattutto la prima parte, è stata particolare a causa del fallimento, degli stipendi non pagati e della mancanza di una società alle spalle. Nonostante ciò, reputo la mia stagione abbastanza positiva anche se ho avuto qualche difficoltà in più rispetto agli anni passati. Ho deciso di rimanere e penso di aver avuto carattere ad andare avanti nelle turbolenze generali. L’arrivo della nuova proprietà è stata la svolta della stagione. Abbiamo trovato un presidente con tanta voglia di investire e di riportare la squadra dove merita. Da una domenica all’altra abbiamo trovato lo stadio pieno ed è stato emozionante. Non dimenticherò mai la curva piena alla penultima giornata con il Benevento. Tutto ciò mi ha ridato gli stimoli per giocare e dare tutto me stesso in campo”.
Che rapporto ha avuto con Mister Giordano prima e con Flavio Destro poi?
“Per me Giordano è stato e sarà un idolo, essendo un grande tifoso della Lazio. Quando ero ragazzino mio papà lo rappresentava come un Dio. Per me era un personaggio importantissimo ed entrarci in contatto è stato emozionante. Mi sono trovato bene ed ho imparato molto da lui. Con Destro è stata la stessa cosa. E’ stato un allenatore capace di rimettere in riga la situazione, come ha fatto anche lo stesso Giordano. Mi è piaciuto moltissimo il suo modo di esprimere calcio”.
Nonostante la sua giovane età ha avuto già alcune esperienze con la Nazionale under 17 ed è stato accostato a diversi club importanti di serie A, per poi finire al Parma. Pensa che tutto ciò l’abbia condizionata nel suo percorso di crescita?
“Ricordo l’esperienza in Nazionale ed è stata molto utile e di essere stato trattato dalla Juventus, senza però che l’affare andasse in porto ed ancora non conosco il motivo. Sono stati periodi forti e l’esperienza a Parma è stata uno stimolo; è una piazza importante, punta molto sui giovani ed ora sta a me dimostrare ciò che valgo”.
Se le faccio i nomi di Michele Mastrocicco e di Massimo Silva cosa pensa?
“Michele Mastrocicco quando ero piccolissimo e giocavo con il San Polo Ostiense fu l’osservatore che venne a vedermi e mi portò a fare il provino con l’Ascoli, che poi passai e per questo devo molto a lui. Silva è stato un bravo allenatore, sono stato benissimo con lui anche se ho avuto poche possibilità. Purtroppo dovevamo conquistare la salvezza e non ho trovato molto spazio, c’erano altri giocatori davanti a me d’esperienza e mi sono reso conto di essere capitato in un annata un po’ sbagliata”.
Che idea si è fatto della nuova società in questi mesi?
“E’ la svolta che mancava ad Ascoli. Questa è una squadra ed una piazza che non può essere accostata ad altre compagini di Lega Pro, c’è una grande differenza di maglia e di storia. Da una parte sono contento che Ascoli possa tornare a sognare, dall’ altra parte sono triste perché in un anno in cui l’Ascoli farà grandi cose io non ci sarò. Dover andar via proprio quest’anno è stato difficile, sarei restato senza alcun ripensamento. Sono nato a Roma ma non perdo mai occasione di tornare in questa splendida cittadina, oramai è diventata casa mia”.
Ora è tornato al Parma, per lei il mercato è chiuso o pensa di poter andare altrove per giocare con continuità e dimostrare le sue qualità?
“Per me il calciomercato è apertissimo, anche se, a causa del mio infortunio alla spalla, le società stanno attendendo. So che il Parma sta trattando con due società di Lega Pro ma non conosco ancora i nomi, se non che una è del Nord Italia e una del Sud oltre ad una pista estera. Mi auguro di trovare una squadra dove potrò giocare continuamente, anche per ripartire dopo l’infortunio.”
Un saluto e un augurio ai tifosi del Picchio…
“Un grosso saluto ai tifosi, mi sono trovato benissimo con loro, anche fuori dal campo. Quest’anno spero per l’Ascoli che possa tornare nelle serie di sua competenza. Faccio un grosso augurio a tutta la città”.
Raffaele Casola
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