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Giovanni Allevi esegue la sigla a “DiMartedì” su La7
ASCOLI PICENO – Giovanni Allevi sta imperversando nel piccolo schermo per promuovere il doppio cd “Equilibrium”. Dopo l’apparizione a “Striscia la notizia” l’artista di Ascoli Piceno è stato ospite ieri sera al talk show politico “DiMartedì” su La7, condotto da Giovanni Floris. Allevi ha eseguito al pianoforte la sigla iniziale e sul finire della trasmissione è stato intervistato da Floris, che lo ha presentato come “pianista e compositore tra i più amati”. Floris gli ha chiesto perché ha chiamato il long playing “Equilibrium” (il long playing è il vecchio disco di vinile a 33 giri, ndr). “Perché ho perso l’equilibrio. L’ho perso circa due anni fa, mi ero accorto di non essere più in grado di stare su un piede solo e da questo piccolo episodio ho riflettuto sul fatto che tutta la mia vita si era scombinata: nella comunicazione, nell’alimentazione, nel rapporto sonno-veglia, tutto scombinato”. Floris gli ha domandato se prima fosse tutto in equilibrio. “E’ stata la naturale consegneza di come stavo prima. Allora sono andato su un’isola, completamente in un distacco totale dalle cose, dal mondo, da internet, con un cellulare di vecchia generazione per vedere se potessi ritrovare l’equilibrio perduto. Lì ho cominciato a scrivere la musica di “Equilibrium”. Facevo la corsa tutti i giorni e curavo l’alimentazione, anche se poi non ho recuperato l’equilibrio: però c’è l’album”.
Allevi ha raccontato che nel doppio cd ci sono due mondi: il mondo iperclassico accademico, mentre l’altro è rappresentato dal “Giovanni black bloc simpaticamente sovversivo: sta a rappresentare gli altri brani per pianoforte ed archi e per pianoforte solo, dove si sente di più la contemporaneità”.
Floris lo ha riportato a “No words”, il pezzo scritto dopo la forte scossa di terremoto nel centro Italia del 24 agosto 2016. “Sì, Non words, senza parole. In quella notte del 24 agosto mi trovavo ad Ascoli Piceno, la mia città, a pochi chilometri dall’epicentro. E quella notte io e la mia famiglia siamo stati sorpresi da una scossa che è stata oltre che intensa anche molto lunga. La mattina dopo ho saputo che paesi come Amatrice, Accumoli, Arquata del Tronto non esistevano più. Quei paesi in cui avevo giocato da bambino e quella scossa che aveva portato via centinaia di persone durante quella notte, mi hanno lasciato senza parole e ho comunciato a scrivere “No words” per cercare di esprimere i miei sentimenti”.
Floris: “Della politica che pensi?”. Allevi: “Penso che nonostante il marasma della politica e le contraddizioni sia necessaria, quindi va bene così”.
Floris: “Sono epoche di grandi cambiamenti, di grandi contrasti, ti viene di più da proteggere quello che abbiamo o da cecare qualcosa di nuovo?”. Allevi: “Io sono un fanatico del presente, sono un fanatico del nuovo. Di quello che ancora non è definito, che ancora deve essere compreso e decifrato, perché nel momento in cui ci aggrappiamo alle certezze del passato inevitabilmente ci fermiamo nell’immobilità. Ebbene, viva il presente”. Per concludere Allevi ha eseguito “Cariño”, tratta da “Equilibrium”.