Franchi: “Non è Piedilama, è Castel di Lama. Differenziare Comuni distrutti e quelli con un «raffreddore»”

ARQUATA DEL TRONTO – Ieri sera aveva iniziato a circolare una notizia riguardante la prima pratica varata con l’ordinanza 100. La notizia, ripresa da varie testate giornalistiche locali, aveva destato curiosità e speranza, sopratutto perché localizzava il progetto a Piedilama di Arquata. Abbiamo sentito il vicesindaco Franchi, chiedendogli un commento su questa notizia – poi rivelatasi errata, poichè riguardante un plesso sito nel Comune di Castel di Lama – e sulla situazione della frana che da fine marzo sta creando molti disagi agli abitanti della frazione di Colle.

“Per quanto riguarda l’ordinanza cento – ci dice il vicesindaco – ancora non vediamo vantaggi per il nostro territorio; anzi, riteniamo che ne porterà più dove non ci sono tanti vincoli, quindi non qui. Il progetto di ricostruzione infatti non ha riguardato il paese di Piedilama, ma è il Comune di Castel di Lama. Questo porta anche a pensar male. Quando ci si trova a consultare le pratiche inoltrate di tutto il cratere, ne vediamo tantissime presentate da moltissimi Comuni che hanno ricevuto danni lievi. Questo non vuol dire creare una guerra tra poveri, vuol dire che noi – come più volte ribadito – chiedevamo una differenziazione nel cratere, stabilendone le priorità per i siti enormemente colpiti. C’è bisogno di un’accelerazione. Soprattutto qui ci sono Comuni distrutti ed alcuni che hanno avuto solamente un «raffreddore». Ci servono delle norme ancor più dirette e mirare per aiutare questi Comuni, investiti dagli eventi sismici del 2016. Ad oggi siamo ancora legati da tanti, troppi vincoli. Siamo convinti che Legnini possa fare ancora altro, dando seguito al lavoro che ha iniziato con queste recenti ordinanze.”

La frana di Colle

Siamo molto irritati con l’Anas. C’è bisogno di agire in fretta, di lavorare davvero in maniera straordinaria. Dobbiamo snellire anche qui le pratiche burocratiche. Se attendiamo anche qui la via ordinaria non risolviamo i problemi. Colle ha tantissime difficoltà con una strada che deve essere messa in sicurezza e la popolazione che deve tornare a transitare lì. Tutti i servizi devono tornare ad esser garantiti, iniziando dalla consegna a domicilio della posta. Attualmente, infatti, i cittadini stanno prelevando la propria corrispondenza presso l’Ufficio Postale. Anche il bus per settembre dovrà tornare a percorrere quella strada per portare i bambini a scuola. Non è neanche possibile che le persone per tornare a casa debbano allungare il proprio percorso di svariati kilometri – sconfinando anche di Regione, ndr -.  E’ il caso che si faccia di tutto per intervenire con solerzia e risolutezza. Ci è stato detto che approveranno la variante e ci sarà l’ordine di servizio nei prossimi giorni, noi vigileremo perché ciò accada. Si necessita che una piccola frazione di centocinquanta anime possa ripartire al più presto. Colle, poi, ha più case agibili di tutti, le quali potrebbero essere utilizzate. Vogliamo che siano considerati una priorità per l’Anas, non una realtà di serie B.

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