Filiere e reti d’impresa come fattori determinanti per la competitività delle Marche
Si è svolto ieri ad Ascoli nella la Sala degli Specchi della sede di Confindustria di Corso Mazzini, l’incontro sul tema “Filiere e reti di impresa: legami strategici per lo sviluppo” organizzato dalla Piccola Industria di Confindustria Marche con la collaborazione di Intesa Sanpaolo e la partecipazione di RetImpresa.
Un tema molto importante per le PMI che stanno facendo i conti con le conseguenze delle molteplici turbolenze che hanno colpito l’economia italiana ed internazionale, imprimendo mutamenti profondi alle filiere industriali e alle catene di approvvigionamento, e con un inasprimento globale della politica monetaria che pesa sull’attività rallentando la crescita e alimentando una crescente incertezza.
Ad aprire i lavori Giovanni Tardini, Presidente Piccola Industria Confindustria Marche e Alessandra Florio, Direttrice Regionale Emilia-Romagna e Marche Intesa Sanpaolo, seguiti dagli interventi del Presidente di RetImpresa Fabrizio Landi e di Anna Roscio, Responsabile Direzione Sales & Marketing Imprese Intesa Sanpaolo.
I lavori sono proseguiti con la tavola rotonda su “Storie d’Impresa” con le testimonianze di imprenditori che hanno affrontato e vinto la fida della competitività come Alberto Baban, Diego Mingarelli, Giancarlo Turati, Gianluigi Viscardi e l’intervento della Direttrice Commerciale Imprese Emilia-Romagna e Marche di Intesa Sanpaolo Stefania Bergamaschi, che hanno stimolato la platea a puntare di più nel futuro prossimo su reti e partenariati stabili e organizzati tra imprese come modello economico per il rilancio. A concludere il pomeriggio l’intervento del Vicepresidente Confindustria per il Credito, la Finanza e il Fisco Emanuele Orsini.
“Le PMI – ha dichiarato Giovanni Tardini Presidente Piccola Industria Confindustria Marche – se inserite in una rete di imprese o in un percorso di filiera, possono accrescere le proprie competenze e il proprio business, presentandosi in maniera ancora più competitiva sui mercati internazionali. Reti e filiere quindi come moltiplicatori di opportunità e di crescita per le aziende ma anche di propulsori della diffusione della tecnologia, della digitalizzazione, della transizione ESG in chiave di ripresa dell’attività economica e di evoluzione dei modelli di business sostenibile”.
“La competitività del nostro Paese si gioca su strategie di business innovative e sostenibili, che vedano criteri ESG applicati sia alle attività che ai prodotti del Made in Italy – ha sottolineato Anna Roscio, Executive Director Sales&Marketing Imprese Intesa Sanpaolo -. Dal nostro dialogo quotidiano con le aziende e dalle risultanze della nostra Direzione Studi emerge come le imprese che investono in qualità, certificazioni e tutto ciò che va verso uno sviluppo green e digital hanno risultati migliori sia in termini di fatturato che di riconoscibilità sui mercati. Ad oggi abbiamo erogato alle Pmi nostre clienti oltre 6 miliardi di euro di finanziamenti finalizzati al raggiungimento di obiettivi ESG e in circular economy. Digitalizzazione e sostenibilità sono inoltre tra i pilastri dell’accordo siglato tra il Gruppo e Confindustria che prevede per lo sviluppo di tali driver, in coerenza con gli obiettivi del PNRR, un plafond di 150 miliardi di euro, 5,5 dei quali destinati alle imprese delle Marche. In regione, ad oggi, abbiamo inoltre attivato 22 contratti di filiera, per facilitare l’accesso al credito e la sinergia delle imprese che ne fanno parte, che coinvolgono 350 fornitori per un giro d’affari di oltre 3 miliardi di euro”.
“L’appartenenza a reti d’impresa e filiere è un fattore strategico per la competitività delle imprese e delle PMI in particolare – ha affermato Emanuele Orsini, Vicepresidente Confindustria per il Credito, la Finanza e il Fisco – e rappresenta una leva essenziale per promuovere gli investimenti, favorire l’accesso al credito, accrescere competenze, cogliere opportunità di business accelerare la transizione sostenibile e i processi di internazionalizzazione. Le reti d’impresa potranno essere protagoniste nella nuova declinazione di un Piano Transizione 5.0, maggiormente orientato sui processi. Un Piano che dovrà essere finanziato nel contesto della rimodulazione del PNRR e che Confindustria sollecita con forza per ridare slancio agli investimenti privati, oggi caratterizzati da un forte rallentamento legato soprattutto all’impatto dell’inflazione e dell’aumento dei tassi. La Manovra di Bilancio dovrà rappresentare l’occasione per realizzare interventi mirati, realmente in grado di supportare le imprese favorendone gli investimenti, promuovendone competitività e crescita.
Lascia un commento