Festeggiata la “Virgo Fidelis” patrona dell’Arma dei Carabinieri

Questa mattina, nella splendida cornice della Chiesa di San Michele Arcangelo di Appignano del Tronto, il Comando Provinciale Carabinieri di Ascoli Piceno ha celebrato la ricorrenza della “Virgo Fidelis”, Patrona dell’Arma dei Carabinieri.

La Santa Messa è stata officiata da S.E.  Piero Coccia, Vescovo Emerito di Pesaro-Urbino e ha visto la partecipazione delle massime  Autorità civili e militari della Provincia, presente il signor Prefetto Sante Copponi, il Questore di Ascoli  Simonelli, il Sindaco di Appignano Sara Moreschini e diversi Sindaci dei Comuni limitrofi,  i rappresentanti delle altre Forze dell’ordine,  di una folta rappresentanza dei Carabinieri e dei Carabinieri Forestali dei Comandi della  provincia, nonché dei componenti delle Associazioni d’Arma e dell’Associazione Nazionale Carabinieri.  Monsignor COCCIA, nella sua omelia, riprendendo le parole scolpite nel libro sul quale è affisso lo sguardo della Virgo Fidelis  “Sii Fedele sino alla Morte”, ha evidenziato il fondamentale  valore della fedeltà  dei Carabinieri; fedeli  alla Patria, alle Istituzioni, alla legge, ma anche e soprattutto, fedeli agli uomini e alle donne di questo Paese, ai valori più alti del popolo chiamati a servire, nonché   l’importanza del fedele servizio dell’Arma, rivolto sempre a far prevalere il bene.

La cerimonia, particolarmente curata nell’organizzazione dal  Ministrante e Cerimoniere Giuseppe PERSIANI,  è stata molto partecipata anche da tantissimi  fedeli ed impreziosita dai canti del Coro della Parrocchia di Ripaberarda, sempre magistralmente diretto dal Maestro Peppino Amurri. Al termine della funzione religiosa, dopo la lettura della “Preghiera del Carabiniere” da parte di una giovane Carabiniere,   il Comandante Provinciale di Ascoli Piceno Colonnello Domenico Barone,  dopo aver ricordato che, nella stessa giornata dedicata alla Virgo Fidelis,  si commemora anche l’83° anniversario della Battaglia di Culqualber e si celebra la “Giornata dell’Orfano”, che rappresenta, per i Carabinieri e per l’Opera Nazionale di Assistenza per gli Orfani dei Militari dell’Arma dei Carabinieri (O.N.A.O.M.A.C.), un’occasione di concreta vicinanza alle famiglie dei colleghi caduti,  si è soffermato sul significato della cerimonia, ricordando che la celebrazione della “Virgo Fidelis” risale all’8 dicembre 1949, quando Papa Pio XII promulgò il Breve Apostolico per proclamare ufficialmente la “Virgo Fidelis, Patrona dei Carabinieri”, fissando la data della ricorrenza al 21 novembre, in concomitanza della presentazione di Maria Vergine al Tempio di Gerusalemme e della Battaglia di Culqualber.

La scelta della celeste Patrona dell’Arma è ispirata alla fedeltà propria di ogni Carabiniere che serve la Patria, caratteristica dell’Arma dei Carabinieri dalla fondazione sino ai giorni nostri e sintetizzata nel motto “Nei secoli fedele”, proprio come quella del 1° Battaglione Mobilitato Carabinieri e Zaptiè che, il 21 novembre 1941, si sacrificò a Culqualber in una delle ultime cruente battaglie nell’Africa Orientale.

A seguito di tale fatto d’arme, fu conferita alla Bandiera dell’Arma la seconda Medaglia d’Oro al valor militare,  dopo quella ottenuta per la partecipazione alla Prima Guerra Mondiale. Infine, il Maestro Mario VESPASIANI, importante artista visivo di Ripatransone, ha illustrato la sua opera esposta nella chiesa durante il rito religioso. Un dipinto, ad olio su tela 100×70 cm,  che è stato realizzato appositamente dall’artista per la celebrazione della Virgo Fidelis 2024 ed attraverso il quale l’autore è riuscito a rappresentare, con raffinate pennellate,  la fede ardente ed i più alti valori dei Carabinieri partendo dalla fiamma ardente, simbolo di un amore fedele e di una passione che  conduce al di là del visibile, per finire con nubi di angeli che irradiano di una bellezza sconfinata quale è quella che appartiene al divino. Il dipinto di Vespasiani , come già è avvenuto per altri lavori dedicati all’Arma dei Carabinieri, ha suscitato vivo apprezzamento e commozione, venendo già definito tra i capolavori contemporanei che hanno celebrato il valore dell’Arma dei Carabinieri.

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