ComuniCiclabili, Ascoli Piceno conquista il terzo ‘BikeSmile’
Ferrovia Salaria, c’è lo studio di fattibilità. Fede (M5S): «Se ne parla dal 1841. E’ un primo passo»
ASCOLI PICENO − Il ministro alle Infrastrutture, Paola De Micheli, ha annunciato lo studio di fattibilità del tratto ferroviario che dovrebbe collegare il Capoluogo Piceno con Antrodoco. Un’opera, la cui ideazione si perde nei meandri della storia, che ciclicamente torna sugli scudi per iniziativa dei cittadini − vi sono svariati comitati che hanno preso a cuore la realizzazione − o della politica, sia locale che nazionale. «Su Wikipedia, cercando “Ferrovia dei Due Mari”, esce già un progetto datato 1841.» Questo il commento del senatore pentastellato, Giorgio Fede.
«E’ con immenso − scrive il comitato − piacere che comunichiamo il raggiungimento di un altro importante traguardo di una battaglia – ormai decennale – per la realizzazione della “Ferrovia dei due mari”.
Abbiamo ,infatti, ricevuto comunicazione da parte della Ministra alle Infrastrutture e ai Trasporti Paola De Micheli dell’approvazione dello studio di fattibilità per il tronco ferroviario Ascoli Piceno-Antrodoco, ovvero, i restanti 80 km di ferrovia da realizzare per unire Roma all’Adriatico.
Se lo studio darà esito positivo, questa importante opera strategica riuscirà finalmente a dotare il nostro territorio di un dignitoso asse di collegamento con il Tirreno che permetterà di:
– fare rete tra i numerosi borghi storici e città d’arte del Centro Italia;
– avvicinare il territorio piceno alla capitale d’Italia e ai suoi aeroporti internazionali con mezzi e tempistiche adeguati ed un conseguente aumento dei flussi turistici;
– fornire al Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e a quello dei Sibillini di un mezzo di trasporto più sostenibile rispetto a quello su gomma;
– dare infine un nuovo respiro alle attività economiche ed imprenditoriali di un territorio, il nostro, martoriato dagli eventi sismici e che tuttora stenta a ripartire.
All’inizio di questo percorso erano in molti a vederci come dei visionari, ma nel tempo abbiamo constatato una sempre maggiore consapevolezza rispetto a questo tema alimentata tra l’altro dalle numerose problematiche a livello infrastrutturale che stiamo vivendo negli ultimi anni.
Una cosa ci teniamo a ribadirla ancora: l’Associazione “Italia Nostra” e il Comitato “Un treno per Roma” continueranno a vigilare e a portare avanti le ragioni − ormai note − per la realizzazione della “Ferrovia dei due mari” fino a quando non vedremo partire il primo treno con destinazione Roma.»
Senatore Fede, cosa può dirci sulla “Ferrovia dei Due Mari”?
«Questo è un primo passaggio. Purtroppo noi ci siamo trovati a lavorare e sviluppare un progetto che in Parlamento non c’era. Eppure non sono mai mancati esponenti politici nazionali legati al territorio. Avessi trovato già uno studio di fattibilità, avrei spinto per potarlo avanti, arrivando magari al finanziamento. Su Wikipedia, se cerca questo progetto, vedrà che se ne parla dal 1841… Eppure è rimasto (solamente) in mano all’iniziativa privata. Proprio una mia proposta ha permesso di inserire lo studio di prefattibilità nelle note dell’VIII Commissione (lavori pubblici) al Senato per l’adeguamento del contratto di programma di RFI.
E’ vero, c’è stato il placet per avviare questo studio. E’ previsto nell’accordo di programma con Rete Ferroviaria Italiana, presentato alla Camera a inizio anno, che prevede 15,4 miliardi di investimenti per potenziare i collegamenti ferroviari nel Paese. Finalmente è nei giusti binari. Io non ho mai smesso di lavorarci insieme ai miei colleghi marchigiani. Anzi, posso dirvi che è al vaglio anche la possibilità di alimentare i treni con idrogeno green, evitando l’elettrificazione della linea. Questa scelta, rispettosa dell’ambiente, eviterebbe di andare anche a modificare alcune gallerie presenti nel tratto individuato. Molti cittadini vedono la diffusione di questa informazione come mera propaganda in vista delle elezioni? Hanno ragione. Io posso dire di aver sempre lavorato a questo progetto, e l’ho fatto anche senza parlarne diffusamente, anche per colpa di un certo tipo di stampa che preferisce non raccontare ciò che facciamo. La rete ferroviaria, che colleghi la Riviera con la Capitale, è un passaggio importante per questo territorio. Chi vuole andare a Roma deve prendere l’auto, è una tratta scarsamente collegata dal servizio di pubblico trasporto. Si tratta anche di un’opera che mira a valorizzare l’entroterra, martoriato dal sisma.
A14, il commento di Giorgio Fede
Lo stesso discorso vale per l’A14. La realizzazione della terza corsia è stata impedita negli anni da amministrazioni avverse, sia di destra che di sinistra, creando un danno alla Nazione intera. L’allargamento dell’autostrada, nel tratto mancante di Marche e Abruzzo, è stato messo nelle priorità, segnalate ad ASPI. La nuova proposta è voluta dal Movimento 5 Stelle e dal nostro Governo. Volevamo rimodulare la convenzione che avevamo ereditato e che abbiamo contrastato dopo il disastro del crollo del ponte di Genova. Tutte queste opere sono rientrate nelle proposte fatte − come investimenti − da portare avanti coi soldi del “Recovery Fund”.»
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