Ferragosto di solidarietà tra le zone terremotate: è stato un vero boom

ASCOLI PICENO – Un vero e proprio esodo, a dimostrare la vicinanza verso queste popolazioni, è quello che si è verificato a Ferragosto nelle zone terremotate di Marche, Umbria e Lazio. Molte persone hanno voluto trascorrere una giornata al fresco, tra le montagne duramente colpite dal mostro chiamato terremoto. Rivivere questi territori è quanto auspicato dai commercianti delle diverse zone: da Montemonaco, Castelluccio, Norcia, Amatrice, Arquata a Visso.

Chi ha preso un caffè, chi ha comprato un gadget, chi ha mangiato nei pochi ristoranti aperti: una cosa straordinaria che ha dato un’iniezione di fiducia. A Montemonaco grande afflusso lungo i torrenti, dove intere famiglie e gruppi di amici hanno deciso di passare il 15 agosto. Boom di presenze anche nei rifugi e nei ristoranti aperti. Nella piccola frazione di Foce, la cui strada è stata riaperta ad aprile, in molti hanno passeggiato e visitato la piazza dove era presente un mercatino. Addirittura a Norcia era difficile trovare una stanza libera (con i soli 300 posti letto disponibili ad oggi rispetto ai 3800 del prima terremoto). In questi giorni la città natale di San Benedetto è stata presa d’assalto dai turisti. L’appello a ”venirci a trovare” è stato accolto da moltissime persone. A Castelluccio la situazione rimane più difficile a causa della strada con cinque semafori e ad un senso unico alternato, che ovviamente frena ancora la presenza dei turisti. Ad Amatrice Pirozzi si è mostrato entusiasta: “Non mi aspettavo così tanta partecipazione, è stato un assalto di solidarietà che conferma come gli italiani siano un popolo straordinario. Al momento abbiamo otto attività commerciali in funzione. C’è un supermercato, che ha riaperto i battenti dal 5 agosto con uno spazio dedicato ai prodotti tipici locali, cinque ristoranti mentre altre due trattorie dovrebbero aprire entro la fine della settimana”.

Se da una parte la rimozione delle macerie, la ricostruzione e la ripartenza con gli aiuti delle istituzioni tardano ad arrivare, ancora una volta il popolo italiano si classifica al primo posto mondiale quando si parla di solidarietà.

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