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Favilli e la Nazionale: "Emozione incredibile, ora però voglio la salvezza col Picchio"
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Ieri pomeriggio Andrea Favilli è tornato ad allenarsi agli ordini di mister Aglietti dopo lo stage con la Nazionale maggiore. Una bella soddisfazione per il giovane attaccante: “La convocazione era inaspettata, già quella in Under 21 era per me impensabile, figuriamoci la chiamata di Ventura – ha affermato Favilli ai quotidiani – mi sono sentito subito in famiglia, un po’ perché conoscevo tanti ragazzi, un po’ perché il mister mi ha messo subito a mio agio. E’ successo tutto in fretta, lunedì ero a Roma con l’Under 20, avevo già svolto il primo allenamento, quando all’ora di pranzo mi hanno chiamato il mio procuratore, mio padre e Giaretta. E’ chiaro che ora avrò tanti occhi puntati addosso e in campo dovrà dimostrare anche di più, ma vivrò la situazione con serenità, consapevole che fino al termine della stagione dovrà pensare alla salvezza dell’Ascoli”.
Scegliendo il Picchio la scorsa estate, Favilli ha sicuramente fatto la scelta giusta: “Se faccio un passo indietro devo dire che sono accadute tante cose negli ultimi mesi – dice il giovane centravanti – la scelta di Ascoli è stata senz’altro la migliore, è la società che, come ho sempre detto, mi ha voluto con maggiore insistenza, ce n’erano altre interessate a me dopo l’annata positiva con la Primavera, ma il progetto dell’Ascoli suoi giovani era il migliore. Il passo dalla Primavera alla serie B è grande, quando arrivai mi parlarono di Petagna, che aveva segnato 7 gol l’anno scorso e io, che non voglio essere secondo a nessuno, avrei voluto rendere almeno quanto lui. Il caso ha voluto che in Nazionale maggiore fossi in camera proprio con Petagna”.
In tanti hanno aiutato Favilli a crescere: “La convocazione è stata motivo di orgoglio per la società, per i tifosi, per il mister e per lo staff – ha affermato Favilli – la prima cena che dovrò offrire però è per la mia famiglia. La mia crescita dall’inizio ad oggi è merito sicuramente di Aglietti e del suo vice Simone Masi, loro due mi hanno aiutato tantissimo. Poi il mister è stato attaccante e quindi c’è solo da imparare a lui”.
Il gol più bello? “Il più importante è stato sicuramente il primo, quello in casa con l’Entella, per me una liberazione dopo i momenti difficili che avevo passato. Il gol più emozionante invece è stato quello di sabato con il Frosinone: alla fine quando non ci credeva più nessuno ho segnato, è stata un’emozione incredibile, quando mi sono girato ho visto tutte le persone della panchina che erano entrate in campo per abbracciarmi, poi fare gol sotto la nostra curva è bellissimo”.
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grande…bomber!