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Fase due, il Gruppo Misto chiede la convocazione delle commissioni
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – La fase due chiede a tutti i tavoli istituzionali di prendere decisioni per la ripartenza. Il Gruppo Misto chiede al sindaco Piunti un maggiore coinvolgimento del consiglio comunale.
A parlare sono tre consiglieri del Gruppo Misto, cioè Rosaria Falco, Marco Curzi e Bruno Gabrielli. «Le prime riaperture delle attività sono iniziate, molte riapriranno più avanti, i commercianti hanno tramite diversi interlocutori chiesto di conoscere un protocollo preciso da applicare per potersi organizzare ed aprire nel pieno rispetto della sicurezza e della salute dei cittadini-clienti. Numerosi esercenti hanno chiesto entro quale ambito, per alcune particolari categorie merceologiche, sia possibile attivare il servizio di consegna a domicilio. Sono state indicate tutte le poste in bilancio cui poter attingere per iniziare ad erogare doverosi aiuti a cittadini ed attività, quali le somme derivanti dal risparmio sugli interessi passivi dei mutui, quelle stanziate per eventi deliberati e forzatamente rinviati a data da destinarsi o annullati, i risparmi per servizi pubblici non erogati.
Gli ambulanti, come già detto, giustamente si aspettano un annullamento della seconda rata della tassa Tosap per il periodo non goduto, i genitori che pagano annualmente il servizio scuolabus si chiedono quando gli verranno restituite le somme corrisposte e non godute da marzo a giugno, o se queste verranno scalate dalla somma da pagare il prossimo anno (e per coloro i cui figli quest’anno avranno terminato il ciclo scolastico?).
Ci si chiede cosa si sia programmato per aiutare i commercianti, gli operatori turistici e i fornitori di servizi a far ripartire le loro attività, considerate tutte le prevedibili spese per le misure imposte dal persistente rischio di contagio e dal pericolo sempre presente di un riacutizzarsi dell’epidemia. Chiedono con insistenza, per potersi organizzare per tempo, se, con quali modalità ed in quale misura le attività di somministrazione al pubblico saranno autorizzate ad usufruire degli spazi all’aperto per permettere il rispetto del prescritto distanziamento sociale, senza ulteriori oneri a loro carico: devono potersi strutturare e fare investimenti per programmare una riapertura.
Da Viale de Gasperi nessuna risposta, solo comunicati del sindaco, che dovrebbe indirizzare e rassicurare i cittadini con i fatti, fornendo un decalogo preciso, risposte ai dubbi che li attanagliano, anziché con i soliti complimenti e il tristemente noto “non sarete lasciati soli”. Che ne sarà della tassa sui rifiuti non raccolti per i commercianti? Cosa si sta facendo per ottenere risposte dal Governo centrale? Quando si pensa di informarci delle iniziative intraprese? In tutta sincerità, amministrazioni di cittadine molto più piccole della nostra si stanno rivelando senz’altro più organizzate, a partire dal confronto continuo con i rappresentanti dei cittadini.
A parte una singola videochiamata ai capigruppo, il confronto democratico, ai nostri tempi sempre possibile grazie alla tecnologia, sembra essere stato del tutto accantonato con l’emergenza: nessun consiglio comunale da mesi, nessuna discussione, nessun aggiornamento sulla strada intrapresa per la ripartenza, nessuna commissione per sviscerare le criticità, cercare soluzioni e elaborare indirizzi operativi. Forse è arrivato il momento in cui questo confronto è divenuto improcrastinabile.
Sappiamo che probabilmente si terrà un consiglio comunale da remoto intorno al 22 maggio prossimo. Considerate tutte le criticità, gli interrogativi di cittadini e commercianti, le problematiche emerse, tra cui le allarmanti dichiarazioni dei rappresentanti della PicenAmbiente, sarebbe il caso di convocare con tempestività, e lo chiediamo formalmente come atto dovuto, almeno le commissioni consiliari Affari Generali e Bilancio relativamente alla partecipata, onde verificare la situazione debitoria del nostro comune nei suoi confronti e le problematiche interne alla stessa, e la commissione Commercio ed Attività Produttive, per fornire doverose risposte a tutte le categorie del commercio. Ci chiediamo anche se l’Amministrazione abbia preteso e concordato, di concerto con la direzione di Area Vasta, dei modelli da seguire per scongiurare un riacutizzarsi del numero dei contagi, tramite il monitoraggio sia dei cittadini che degli arrivi di chi, magari dal nord, arriva sulla costa per trascorrere un periodo nelle case di vacanza, onde mettere in sicurezza il territorio dalla probabile presenza di soggetti positivi asintomatici. Sono argomenti di cui il sindaco dovrebbe rendersi portavoce, a tutela della salute pubblica e degli stessi visitatori che, pur se in numero assai ridotto, potranno essere ospitati dalla nostra città. La città aspetta risposte tempestive da noi amministratori. Cerchiamole insieme».
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