Esternalizzzazione Biblioteca, Procaccini (Pd): “Cogliamo questa battuta d’arresto come un’opportunità per ascoltare la cittadinanza”
ASCOLI – “È ormai qualche settimana che l’amministrazione comunale ha preso la decisione di esternalizzare il servizio della biblioteca – approvando una delibera portata in consiglio comunale dal Sindaco Marco Fioravanti – senza avere un’idea precisa del progetto che si intende portare avanti.I revisori dei conti, però, hanno rilevato delle inesattezze amministrative e hanno bloccato questa delibera che l’amministrazione ha voluto fare in tutta fretta a ridosso delle feste di Natale”. Lo dice il segretario comunale del Pd Angelo Procaccini.
“Il sindaco sarà perciò costretto a tornare in consiglio e a ridiscutere la delibera modificata dai revisori.Perché non ascoltare la cittadinanza prima di tornare in consiglio?Noi lo abbiamo fatto e sono state tante le istanze che abbiamo raccolto.Perché non lo fa anche l’amministrazione che ha anche la possibilità di interpellare il personale che da anni opera per questo servizio?”dice
Ci sono molte idee praticabili alternative a questa “esternalizzazione al buio”.Si potrebbe evitare di lasciare a un privato la gestione di due servizi primari come la conservazione del patrimonio culturale e la catalogazione di libri e manoscritti.In quest’ottica sarebbe fondamentale mantenere almeno tre dipendenti pubblici qualificati: un direttore e due bibliotecari, uno per l’antico e l’altro per il moderno.Una volta garantita la sicurezza del patrimonio, si potrebbe valutare l’esternalizzazione di servizi come quelli relativi alla custodia dell’edificio, al prestito dei libri, alla reference e al controllo delle sale studio” spiega.
“Sarebbe inoltre opportuno evitare l’occupazione degli ambienti con iniziative culturali che si potrebbero svolgere in molti altri luoghi, in modo da lasciare spazio ai cittadini per studiare, magari prolungando l’apertura delle sale studio fino al dopo cena.Lascia perplesso anche l’utilizzo del chiostro come luogo nel quale svolgere manifestazioni in cui sia prevalente l’aspetto ricreativo: perché non sviluppare in altri luoghi questo tipo di attività? Anche se sono chiusi i centri informagiovani, ci sarebbero a disposizione altri spazi, come ad esempio la sala della gioventù.In definitiva, bisogna analizzare con attenzione questa preoccupante situazione, magari ascoltando le istanze dei tanti cittadini che utilizzano questo importante servizio o che semplicemente ne riconoscono la grande importanza” conclude.
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