Ennesimo botta e risposta tra Ceriscioli e Castelli sull’ospedale unico del Piceno
PICENO – Continua la diatriba tra il presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli, e il sindaco di Ascoli, Guido Castelli, in merito all’ospedale unico del Piceno. Questa volta Ceriscoli ha replicato alla lettera inviata da Castelli al premier Gentiloni e alla commissaria De Micheli per segnalare la condotta della vice presidente della Regione Casini nell’ambito della polemica sui dati della ricostruzione. “Invitiamo il sindaco di Ascoli Piceno Guido Castelli – ha esordito il governatore delle Marche – ad un atteggiamento maggiormente istituzionale, perchè chi ricopre incarichi pubblici, nel momento in cui ha dati diversi, anzichè insultare e dare dei bugiardi a tutti si dovrebbe rendere disponibile a un confronto, nel’interesse dei cittadini”.
“Notiamo invece – prosegue Ceriscioli – come ogni occasione sia sfruttata per polemizzare: questo è un atteggiamento che il sindaco di Ascoli tiene da mesi e non è consono, lo ripetiamo, al ruolo istituzionale che ricopre trasformandosi, molte volte, in tribuno. Castelli comunica di aver scritto al presidente Gentiloni e alla Commissaria De Micheli ma non ha detto nulla rispetto alla manifestazione davanti agli uffici della Ricostruzione che ricordiamo sono uffici della Commissaria. L’impegno sulla ricostruzione – afferma ancora Ceriscioli – è un impegno di tutti e anche i comuni hanno un ruolo di responsabilità’, essendo chiamati ed impegnati in molte attività. A noi risultano 32 le pratiche ferme in Comune ma non organizziamo nessuna manifestazione, non strumentalizziamo questo dato, lo facciamo semplicemente sapere perchè la ricostruzione è il risultato del lavoro delle istituzioni e va ritrovata unità in questo processo. Invitiamo Castelli – aggiunte il presidente – a trattare con maggior rispetto la vicepresidente della Regione che si è sempre spesa per il suo territorio e in questa occasione ha semplicemente diffuso un dato, non per polemizzare, ma per scongiurare una strumentale manifestazione di fronte a uffici di persone che lavorano e vanno rispettate. Castelli vede ovunque il nemico – osserva Ceriscioli – le imminenti elezioni politiche hanno annebbiato la sua vista, non distingue più i piani. Anche il carnevale è finito, ritroviamo il senso istituzionale per il bene comune”.
Non si è fatta attendere la risposta del primo cittadino ascolano: “Caro Luca, sono istituzionale ma non lobotomizzato. Ceriscioli interviene – afferma Castelli – dopo che il sottoscritto ha evidenziato la grave scorrettezza istituzionale della sua vice Anna Casini che due giorni fa ha diffuso dati sbagliati sulle pratiche del terremoto. Ringrazio del contributo e rassicuro il governatore delle Marche su una cosa: il mio atteggiamento istituzionale è responsabile esattamente come quello del presidente Gentiloni che la scorsa settimana abbiamo ospitato ad Ascoli in un clima disteso e leale. Lei era assente ma gli assicuro che è stata una cerimonia da prendere ad esempio sotto il profilo della correttezza istituzionale. Non era scontato (visto l’infuriare della campagna elettorale che vede il premier candidato nella nostra regione) ma tutto è stato esemplare. Continuo ad affermare con forza (come ho fatto proprio con il Presidente Gentiloni) che il rispetto per le istituzioni è una qualità imprescindibile per governare la cosa pubblica. Ma la condotta di chi tarocca i dati per finalità politiche sicuramente non è sintomo di rispetto istituzionale. Allo stesso modo – continua il sindaco – non si devono criminalizzare coloro che manifestano contro la gestione del terremoto. Esattamente come farà Giorgia Meloni mercoledi. Essere istituzionali non vuol dire essere lobotomizzati. Noi manifestiamo contro le cose che non vanno , senza nascondersi dietro la formuletta demagogica del rispetto istituzionale. E di cose che non vanno ce ne sono a bizzeffe. Parliamone senza i trucchi della Casini e con atteggiamento pragmatico. Sono disponibile – l’invito di Castelli – ed anzi auspico un confronto con il presidente Ceriscioli dopo le elezioni, magari proprio qui ad Ascoli, per un consiglio aperto sul terremoto. In questo modo potrà rendersi conto, incontrando tecnici, terremotati e funzionari comunali come stanno le cose in questo territorio”.