Ennesimo atto vandalico in montagna: la scoperta, la ricostruzione e le reazioni


ACQUASANTA TERME – Non è il primo fatto di cronaca che ci troviamo a dover raccontare di tale tenore. La scoperta è avvenuta ieri da parte di “Niko” Orsini, accompagnatore di Media Montagna, iscritto al Collegio delle Guide Alpine Marche. Tante le reazioni innescate dal post della guida. La più veemente è stata quella della sezione Cai di Ascoli, pronto a sporgere denuncia.

«Iniziano ad essere tanti, troppi gli episodi.» Questo il primo commento di Orsini. «E’ l’ennesimo atto di “mountain-bullismo”. E’ stato il gesto di qualche sconsiderato o è stato un intervento mirato a ledere questi segnali? Confrontandomi con una persona che conosco e di cui mi fido, ho saputo che lui è passato lì il 28 di giugno ed erano già così. Io ho preso in carico quelle frecce in data 18 giugno. Sono state messe in quell’arco di tempo che intercorre tra questi giorni citati. Forse non sono durate più di un paio di giorni. Possibile poi che nessuno abbia rilevato, in quella che è una passeggiata tipica e frequentata – stima un transito di almeno un centinaio di persone tra il 28 giugno ed oggi, ndr -, qualcosa di strano? Questo è un fatto, ma l’elenco è lungo. Ci sono i pali segnaletici spariti a Cocoscia come a Pretare, i graffiti a Sasso Spaccato e sulla Sibilla, le freccie blu sempre sulla Sibilla, lo Zilioli – rifugio chiuso perché inagibile, ndr – usato come latrina d’altura… Ricordiamo che quei segnali – come scritto nel sul post, ndr – sono stati portati in spalla dai ragazzi di “Arquata Potest”. Ciascuno pesa almeno tre kilogrammi e mezzo. Ogni ragazzo – ne erano due, ndr – ne ha trasportati almeno cinque sulle proprie spalle. E’ un “dispetto” che danneggia tutta la collettività, danneggia chi sceglie di andare in montagna senza guida e perde uno strumento per l’orientamento. Tanti fanno iniziative “a perdere” sulla montagna. Ci si continua comportorare come se le nostre catene montuose siano di proprietà privata.»

«Questa volta tocca al Sentiero Italia, al quale lavoriamo assieme ad “Arquata Potest”, Antiche Mulattiere di Acquasanta Terme, CAI Amatrice e seri professionisti della montagna: sul tratto che da Colle sale alla Macera della Morte, qualche vigliacco ha spezzato le frecce segnaletiche. Denunceremo il fatto alla Procura competente e invitiamo chiunque abbia informazioni in merito a segnalarcele. In tanti lavoriamo gratuitamente per sostenere un ritorno consapevole alle nostre montagne e alle comunità che – malgrado tutto – si ostinano ad abitarle. Aiutateci a isolare e individuare i pochi idioti che lavorano contro. Grazie», dice la sezione Cai di Ascoli attraverso una nota.

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