Elezioni, salgono le quotazioni della Sorge. Forza Italia nell’incertezza
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Si avvicina lunedì 29 gennaio, giorno in cui scade la presentazione delle candidature alle elezioni politiche del 4 marzo: salgono le quotazioni di Margherita Sorge e permane l’incertezza in Forza Italia. La necessità di inserire le quote rosa nel Pd sta facendo salire le chance dell’ex assessore Sorge, per un posto in una posizione eleggibile nell’uninominale alla Camera dei deputati (in caso di elezione dovrebbe versare 15mila euro al partito). Vediamo perché alla Sorge le cose potrebbero andare nel verso giusto. Nei sei collegi delle Marche si deve trovare l’equlibrio tra i candidati uomini e la rappresentanza di genere. Insomma, tre donne e tre uomini. Da Roma è stato deciso il piazzamento nelle Marche del ministro Marco Minniti, poi ci sono i deputati uscenti Emanuele Lodolini, Piergiorgio Carrescia e Paolo Petrini. E siamo a quattro uomini. Ora si parla della nomination all’uninominale di Flavio Corradini (ex rettore dell’Unicam), che potrebbe prendere il posto a Macerata della deputata uscente Irene Manzi. Resta il nome da piazzare nel collegio di Ascoli Piceno, che farebbe il pieno di candidati uomini visto che si parla di Antimo Di Francesco o Stefano Stracci. La necessità della rappresentanza di genere sta giocando a favore della candidatura della Sorge nel collegio Marche sud. Ma siamo solo alle ipotesi: i nomi dei dem da inserire in lista verrano definiti nel corso della direzione nazionale.
Il partito con la maggiore incertezza in tema di candidature è invece Forza Italia, che ancora non ha espresso nomi sia al proporzionale sia all’uninominale, a parte la probabile conferma del senatore uscente Remigio Ceroni. Si è parlato di Piero Celani per un posto nel collegio Marche sud, ma sembra non abbia riscontrato il gradimento dei sindaci Guido Castelli e Pasqualino Piunti. Il consigliere regionale ha, comunque, una consolidata forza elettorale e sta nelle grazie di Antonio Tajani, delegato alla composizione delle liste. Ma ora sembra farsi avanti Marco Fioravanti di Fratelli d’Italia, con il benestare di Castelli. Se il collegio andasse ai meloniani le possibilità di un candidato azzurro andrebbero drasticamente a ridursi.