Elezioni, Nardini attacca Fioravanti: ” Ha sbeffeggiato il nostro slogan”
Il candidato sindaco del centrosinistra Emidio Nardini attacca il Sindaco uscente Fioravanti.
“Che il livello della campagna elettorale del sindaco uscente Fioravanti fosse basso l’avevamo già capito. La città subissata di faccioni su manifesti dai costi esorbitanti, capaci di comunicare solo l’idea di una spietata guerra interna, confermata poi dalla questione Viscione. Promesse elettorali mirabolanti con Ascoli smart city addirittura rivale solo di New York e Tokyo; con il progetto Carbon comparso dal nulla a cinque minuti dal primo faccia a faccia (tra l’altro inattuabile senza modifica del piano regolatore); con hotel a cinque stelle che escono fuori come il coniglio dal cilindro, non si sa poi per quale utilità. Il sindaco non fa altro che dire faremo, costruiremo, come se non avesse nulla da rivendicare di importante, nulla di cui veramente vantarsi nei passati cinque anni. Tutto che viene fuori ora, come il finale dello sparo di Sant’Emidio che a noi
ascolani piace davvero tanto, compresi fantomatici nuovi ospedali che invece sono reparti nati dal depauperamento degli altri” dice Nardini.
“Ma la ciliegina sulla torta mancava ed è arrivata: Fioravanti che si presenta in foto sul suo profilo social con un bambino
scimmiottando e sbeffeggiando lo slogan dell’avversario. Come prendere più piccioni con una fava: usare minori in campagna elettorale, mancare di rispetto allo schieramento opposto e soprattutto toccare il fondo, mettendo in evidenza come lui abbia dalla sua i fatti (ma quali, a parte marciapiedi e asfalti, quelli si davvero tanti) e Nardini le parole (cos’altro può avere infatti uno sfidante se non la forza delle sue convinzioni e l’entusiasmo dei progetti?) E per sottolineare l’ovvio per chi abbia gettato anche uno sguardo distratto alla suddetta foto, il sindaco non sa intrattenere il bimbo se non con il suo cellulare, lanciando un messaggio di alta pedagogia. Capiamo l’intento di presentarsi come il buon padre di famiglia, ma almeno si documentasse presso qualche genitore adeguato prima di cercare il solito facile palcoscenico. Va aggiunto che in tutto questo sfrutta un bambino per una pubblicità a suo vantaggio (il contrario del “non io, ma noi” di cui si vorrebbe appropriare) come sta sfruttando gli ascolani per la propria carriera” conclude.
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