Dragaggio, è lite. Urbinati: «L’imbocco è unico, la competenza è regionale»
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Dragaggio del porto. E’ lite fra il consigliere Urbinati e l’assessore Casini. I due ex compagni di partito vanno ai ferri corti sulla competenza dell’operazione.
In consiglio. il vicepresidente di Regione e il capogruppo Iv si sono scontrati sull’interrogazione di Fabio Urbinati. Con questa, il consigliere chiedeva i motivi per i quali, nel 2016, la Regione non avesse reinserito San Benedetto del Tronto nell’intesa governo-regione-capitanerie che consentiva il dragaggio dei porti di interesse regionale tramite realizzazione di vasche di colmata. Questo, nonostante San Benedetto avesse già accolto i sedimenti di altri porti.
La risposta dell’assessore. «L’accordo per il dragaggio delle sabbie è stato sottoscritto nel 2008. Riguardo San Benedetto, L’autorità portuale ha messo a disposizione la propria area demaniale per la realizzazione della vasca di colmata per il conferimento dei sedimenti. All’epoca, quando Senigallia vi conferì i propri sedimenti, il porto di San Benedetto non presentava le problematiche che presenta oggi. Il comandante della Capitaneria di Porto di allora non fece alcuna richiesta in merito.
Nel 2016 l’accordo è stato rimodulato. Ma in questo non potevano essere inseriti porti che non fossero di competenza regionale. Sarebbe stato un abuso. Prima della rimodulazione, il Ministero dell’Ambiente ha inviato una nota sfilandosi dall’accordo, che quindi coinvolge solo i porti di competenza regionale. La Regione Marche non ha alcuna competenza sul porto di San Benedetto, se non esclusivamente per la parte relativa al porticciolo turistico».
E ancora. «Per quanto riguarda la messa in sicurezza del porto di San Benedetto il problema è stato risolto lo scorso settembre, con lo spostamento dei sedimenti in ambito portuale. Questo ha permesso di rendere l’accesso al porto di nuovo sicuro. E’ stata inoltre individuata un’area a mare per il deposito del materiale, il che rende l’operazione molto più semplice».
La replica di Urbinati: Secondo il renziano, invece, la peculiare conformazione del porto sambenedettese non darebbe adito a dubbi. «Porticciolo? La nostra darsena turistica si estende per ben 68mila metri quadrati – esordisce il consigliere – Tra il 2014 e il 2020 Il porto di San Benedetto ha ricevuto dalla Regione Marche centinaia di migliaia di euro di finanziamenti a pioggia. Perché, se non c’è competenza regionale?
Il porto di San Benedetto non è come quello di Ancona. Lì, la parte turistica è totalmente separata da quella commerciale e dal porto peschereccio. L’imboccatura del porto di San Benedetto serve sia alla darsena turistica sia alla parte di competenza statale. Il canale è uno, quindi la competenza c’è. E poi. La vasca di colmata di Ancona riceverà anche le sabbie del porto di Ancona. Quindi perché non possono andarci in quota parte anche le sabbie del porto di San Benedetto? Lo spostamento delle sabbie credo sia solo un palliativo. Lo dice la parola stessa.
Io comunque chiederò disponibilità nella vasca di San Benedetto. Poi vedremo chi si opporrà. Quella vasca non è ancora piena. C’è ancora spazio. Il comune di Senigallia da questo accordo è uscita, perché tanto non ne ha più bisogno. E lei avrebbe dovuto accorgersene quando lo ha firmato. Oggi noi ci ritroviamo con un porto bloccato, con un finanziamento in Autorità Portuale che non riusciamo a spendere perché non sappiamo dove mettere le sabbie. In questo accordo San Benedetto doveva esserci. Chiederò che questo accordo venga riaperto e che venga fatto immediatamente il dragaggio. Il dragaggio, non lo spostamento delle sabbie».
Secondo Anna Casini, però, la perimetrazione della darsena turistica di competenza regionale sarebbe più stretta. Il fondale del porto, inoltre, sarebbe al sicuro. «Le barche, come non si sono incagliate fino ad oggi non si incaglieranno nel prosieguo. Il porto in questo momento è assolutamente tranquillo. La capitaneria non mi ha parlato di emergenze. Invece mi pare ci sia una pletora di personaggi che escono sui giornali allarmando, in maniera che non mi pare istituzionale».
La vicenda però non finisce qui. «Vedo che non siamo informati – termina Urbinati – Un peschereccio si è incagliato proprio due domeniche fa. Su questa storia andrò in fondo. Una parte di quella vasca spetta a San Benedetto».
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