Doping Quintana, una domanda sorge spontanea: e se fosse successo a Porta Solestà?
Lo scandalo doping ha scosso Ascoli e il mondo della Quintana. Nella serata di ieri è stato aperto il plico con il nome dei cavalli coinvolti: si tratta di Vin Brulé (Piazzarola) e Della Mola (Sant’Emidio).
Ora però una domanda sorge spontanea. E se tra i cavalli coinvolti ci fosse stato Try Your Luck, purosangue di Porta Solestà?
Sia chiaro. Ascoli News non ha mai preso le parti di uno piuttosto che di un altro. Il compito dei giornali è quello di riportare le notizie nel modo più oggettivo possibile, senza schieramenti di sorta. E anche in questo caso l’intenzione non è assolutamente quella di ‘difendere’ il sestiere gialloblù.
La verità però è questa. Se Porta Solestà – che con Luca Innocenzi ha vinto le ultime quattro edizioni della Quintana sbaragliando record di velocità in pista e punteggio totale della Giostra – fosse stata coinvolta nello scandalo, cosa sarebbe successo? In quanti si sarebbero scagliati contro il sestiere gialloblù? Subito si sarebbe parlato di complotto. Truffa. Disegno per far vincere a ogni costo Porta Solestà. E via con gli insulti. Si sarebbero messi in dubbio i palii vinti in passato e l’indiscussa – quanto oggettiva – supremazia di Innocenzi & co degli ultimi anni.
E invece il fatto che la questione doping abbia coinvolto Sant’Emidio e Piazzarola rischia di far passare in secondo piano lo scandalo. Ed è proprio su questo punto che vogliamo focalizzare l’attenzione. L’indignazione deve essere la stessa. A prescindere dal sestiere coinvolto. Sia Porta Solestà sia Porta Romana. Sia Sant’Emidio sia Piazzarola. Sia Porta Maggiore sia Porta Tufilla. Il problema non è quali cavalli e quali sestieri siano interessati allo scandalo. Il problema è lo scandalo. Di per sé.
Un’onta che rischia di macchiare in maniera indelebile l’immagine della Quintana. Ora si resta in attesa delle eventuali contro analisi che i sestieri coinvolti hanno diritto di chiedere. Poi però – se tutto fosse confermato – bisognerà provvedere alle sanzioni. Bisognerà essere inflessibili e stroncare il ‘tumore dello sport’, così come dichiarato da Massimo Massetti e dal sindaco Castelli. Bisognerà dunque passare dalle parole ai fatti. Perché – lo ripetiamo – il problema non è e non deve essere Porta Solestà, Porta Romana o Piazzarola. Il problema è il doping. E lì si deve agire.
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