Beko ,Acquaroli a Comunanza per incontrare Sindaco, sindacati e lavoratori
Domani l’inaugurazione della statua di Cecco d’Ascoli
ASCOLI PICENO – Nel 2019, anno in cui si commemora il 750° anniversario della nascita di Cecco d’Ascoli, l’Arengo vuole rendere omaggio al Magister Ascolano anche inaugurando, benché con un secolo di ritardo, il monumento a lui dedicato. L’appuntamento è per domani alle ore 17.00 in piazza Matteotti e si inserisce nell’ambito del ricco programma “Ascoli celebra Cecco”.
Dopo i saluti del sindaco Guido Castelli e dell’Assessore alla cultura Piersandra Dragoni e l’intervento dell’Assessore alla pubblica istruzione del Consiglio comunale dei Ragazzi Clelia Gullì, seguiranno alcune letture da “L’Acerba” di Cecco d’Ascoli a cura di Argeo Polloni e l’esibizione delle allieve dell’Istituto “Gaspare Spontini” sotto la direzione di Maria Luigia Neroni, con l’accompagnamento della Fanfara dei Bersaglieri della sezione di Ascoli Piceno.
A seguire, alle ore 17.30, sarà inaugurata la mostra d’arte contemporanea “Cecco d’Ascoli: l’uomo e le sue opere, il suo mondo e il suo tempo” al Forte Malatesta. L’esposizione rimarrà aperta fino al 31 agosto 2019 e sarà visitabile negli orari di apertura del Forte.
Il 13 settembre 1864 il Consiglio comunale di Ascoli Piceno deliberò, infatti, di erigere “un monumento a Francesco Stabili, detto Cecco d’Ascoli, bruciato vivo nella pubblica Piazza di Firenze nel 1327, per sentenza del Sant’Uffizio”. Trascorsero molti anni e poiché in città dalle parole non si riusciva a passare ai fatti, la comunità ascolana di New York prese l’iniziativa: in pochi mesi, raccolti i fondi necessari, fece realizzare un’opera in bronzo dallo scultore Edoardo Cammilli e la spedì in Italia. Il dono americano, dopo aver attraversato l’oceano in nave e mezza Italia in treno, arrivò finalmente ad Ascoli nel mese di novembre 1919, cioè a 55 anni di distanza dalla deliberazione comunale.
La statua fu subito collocata – così come aveva viaggiato, chiusa in un imballo al quanto pesante – sull’alto piedistallo che era stato predisposto e lì rimase in attesa dell’annunciata cerimonia ufficiale di inaugurazione, cerimonia che però venne ripetutamente fissata e rimandata fino ad essere dimenticata (quasi) da tutti. L’imballo della statua fu rimosso con grande fatica da alcuni ragazzi durante una rocambolesca spedizione notturna organizzata, come riferito, per “liberare Cecco”: era la notte del 31 dicembre 1921 ed erano trascorsi oltre due anni da quando era stata issata sul piedistallo.
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