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Dl Scuola, Latini: “Azzolina non può dormire sonni tranquilli: solo caos”
“Mentre la Lega era in aula a chiedere chiarezza, la ministra Azzolina probabilmente era a dormire, ma non sonni tranquilli. Sul prossimo anno scolastico regna il caos e mentre la ministra tira in ballo assurdità come divisori in plexiglass per i banchi, neppure c’è la certezza sull’esame di maturità alle porte. Manca chiarezza su come potranno riaprire le scuole. Le linee guida emanate sono prive di contatto con la realtà, non tengono conto delle dimensioni delle aule sul distanziamento di un metro”. Lo ha detto la deputata della Lega Giorgia Latini, durante la dichiarazione di voto in aula al dl Scuola alla Camera.
“E per l’obbligo di mascherina chi pagherà? Le famiglie costrette a una tassa giornaliera di un euro, visto che saranno necessarie due mascherine al giorno? Sono 8 milioni di euro al giorno per altrettanti studenti, li pagherà lo Stato? Il governo ha stanziato una miseria per la sicurezza nelle scuole e parla di didattica a distanza che da emergenziale potrebbe diventare alternativa o complementare. Ma ci sono zone del Paese, in cui la fibra ottica non arriva, il 33% delle famiglie in Italia ha problemi di connessione, non ha tablet o pc” dice Latini.
“Avevamo condotto una battaglia, anche con l’attuale ministra, in commissione nel passato governo, per l’abolizione delle ‘classi pollaio’. Ora sarebbe il momento giusto per abbassare l’attuale numero minimo di 27 alunni e avere classi di dimensioni ridotte, assumendo anche insegnanti oggi precari. Invece no, anche su questo il governo non ha fatto nulla, nonostante il consiglio superiore della pubblica istruzione abbia aperto alla possibilità di rivedere la normativa. Abbiamo sindaci come quello di Montalto nelle Marche che ha protestato davanti all’Ufficio regionale scolastico per difendere una classe che invece sarà smantellata perché di soli 18 alunni, di cui due disabili, che saranno costretti ad andare a scuola a 40 minuti di macchina di distanza. A tutto questo non possiamo che votare no” ha concluso.
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