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Dionigi post Benevento: «Siamo stati dei polli stasera, ma abbiamo fatto un’impresa insperata»
ASCOLI PICENO – Una sconfitta indolore quella di stasera al “Del Duca”. Nonostante il passivo maturato in quest’ultima giornata, le sconfitte di Perugia e Pescara – col Venezia e col Chievo – consegnano la matematica salvezza al Picchio. Un traguardo apparso insperato in alcune fasi del campionato, raggiunto con quella decisiva striscia di risultati utili consecutivi. Il tecnico si è presentato il sala stampa per commentare il match e la competizione appena conclusa.
«Perchè il 352? Avevo visto le ultime gare del Benevento, mi era sembrata una squadra che veniva da qualche sconfitta di troppo. Non li vedevo pimpanti. Ho usato un modulo – col centrocampo a tre – che ci ha tratti in inganno, pensando di trovare una squadra non in grande spolvero. Siamo stati molto ingenui. Questa sera abbiamo avuto la fortuna di essere premiati, nonostante una prestazione che non ci appartiene. Forse i ragazzi sono arrivati scarichi, prendendo sotto gamba la gara. Nella pochezza di stasera abbiamo avuto dignità, rispetto. Il comportamento avuto in questi mesi ci ha ricompensato. Una giustizia che viene dal lavoro e dalla dedizione. Chi si comporta come noi, lavorando, buttando sangue alla fine viene premiato. Dal mio arrivo abbiamo sbagliato solamente questa gara. Siamo stati polli.Non abbiamo fatto bene, anche se abbiamo avuto sempre il gioco in mano. Io questa sera sono orgoglioso di aver allenato questi ragazzi. A loro è dedicata la salvezza. Sono orgoglioso di aver lavorato con questa proprietà. Orgoglioso di aver conosciuto questo direttore sportivo. Quando sono stato chiamato, il ds mi ha detto che mi conosceva. Sapeva del mio modo di allenare, sapeva come giocavo. A me è bastato questo. Questa salvezza avviene una volta ogni 50 anni. Sono orgoglioso per la città, non meritavano di retrocedere. Questa sera ci sono molte attenuanti, ed io non sono solito trovarne. Chiudiamo un percorso insperato. Quando sono arrivato, stavo tornando in B dopo tante occasioni mancate. Ho sempre vissuto di gara in gara. Ci ho messo tutto me stesso, anche grazie a tutti i miei collaboratori. Quando si creano questi gruppi c’è anche un contorno sano – cita i magazzinieri e tutti quelli che ruotano intorno all’Ascoli, ndr -. Questa squadra è nata piano piano. Questa sera non voglio neanche imputarla ai ragazzi. Siamo stati fortunati nei risultati, ma ci voleva. Ai ragazzi ho detto che questa sera si è sbagliato l’approccio mentale. Non lo avevamo mai sbagliato. Pensavamo di trovare un Benevento molle. Tutto questo ci deve servire da lezione per le prossime occasioni. Non c’era il DNA dell’Ascoli stasera. Ho detto anche che dovevamo festeggiare perché abbiamo fatto una impresa. Forse si poteva anche ambire a qualcosa in più, il destino ha voluto che ci salvassimo, anche in questa maniera. Ho contratto che si rinnova in caso di salvezza. Eravamo talmente concentrati sul nostro cammino che non abbiamo pensato ad altro. Avremo tempo per parlare. Questa panchina deve essere un orgoglio per tutti, è una serie A per un allenatore. Sono orgolioso di sapere che sarò ricordato come un allenatore che ha seduto su questa panchina.»
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