D’Ercole: “Le chiese continuino a restare aperte per chi si sente di venire a pregare”
ASCOLI – Il Vescovo di Ascoli Giovanni D’Ercole parla di questo difficile momento che tutti stanno vivendo.
“Inanzitutto uno sguardo agli ammalati: don Francesco svolge il suo lavoro di cappellano in ospedale e mi riferisce costantemente sulla situazione; anche nel Villaggio Santa Marta don Lino assicura a nome di tutti noi una costante presenza. Chi può, dove ci sono strutture di accoglienza sociosanitarie, faccia sentire la propria vicinanza, nel rispetto delle norme vigenti. Per questo è bene sempre accordarsi con chi coordina l’ordine pubblico” dice D’Ercole.
”La visita alle famiglie, con tutta la prudenza necessaria, rientra nel nostro ministero di consolazione che in questo periodo si fa più urgente e richiesto. Per questo, sia telefonicamente, sia con contatti diretti (quando possibile e opportuno) mostrate la vostra solidarietà a tutti, specialmente agli anziani e ai sofferenti. Fa parte della pastorale ordinaria la consuetudine di visitare gli ammalati e in questo periodo quest’esigenza si fa più forte e sentita. Per telefono e con i social è bene farvi presenti alle famiglie della vostra parrocchia, ma se vi è possibile andate di persona e portate a chi è preoccupato la consolazione cristiana tanto attesa in questo periodo difficile. Adoperatevi come è possibile perché i vostri parrocchiani , in un modo o nell’altro, vi sentano vicini e non lasciati soli nell’ora della difficoltà” spiega il Vescovo di Ascoli
“Le chiese continuino a restare aperte per chi si sente di venire a pregare; curate l’adorazione del Santissimo Sacramento e date la comunione a coloro che la desiderano. Se sono aperti negozi e farmacie per assicurare beni necessari per il fisico non può e non deve mancare l’alimento spirituale che in questi tempi è per i cristiani indispensabile. Mai, come ora che le restrizione si fanno più severe, la comunità diocesana ha bisogno di sentire l’abbraccio del vescovo e dei sacerdoti. E anche voi, cari sacerdoti, abbiate cura di voi stessi con quella prudenza che sentiamo necessaria per poter aiutare gli altri. Ogni sera alle ore 18 il vescovo celebra la santa messa che si può seguire per televisione sul canale 111 del digitale terrestre TVRS e su Radio Ascoli e in streaming sui social della Diocesi” conclude.
Siamo oramai alla follia laicista. Per taluni una persona non può andare a pregare nemmeno da sola in Chiesa. Ho letto i commenti all’ inetrvento del vostro Vescovo, don Giovanni d’Ercole, che io conosco da quando era parroco ad Ognissanti in Roma (io sono romano), con cui ho discusso, ragionato, litigato, ma di cui conosco le rare qualità come sacerdote, religioso e uomo. Commenti infami, di persone il cui odio per la Chiesa Cattolica raggunge punte di malattia mentale. Quindi lasciare aperta una Chiesa nel pieno rispetto delle prescrizioni governative è un omicidio? fatevi ricoverare! E’ omicidio anche andare al supermercato? in farmacia? al bar e al ristorante sino alle 18? Una Chiesa aperta nel rispetto di distanze ed orari è un attentato alla salute? o forse le vostre menti e anime sono talmente marce che la solo presenza di una Chiesa o di un Vescovo le turba al punto di dire infamie oltre il consentito? Siete dei malati mentali questa è la verità! Don Giovanni, fregatene! non so se leggerai questa mia breve missiva ma fregatene! lascia aperta la Chiesa. Che la gente entri e preghi anche per questi odiatori cattivi e disturbati. E quando si tornerà alla normalità – anche grazie e soprattutto alla preghiera – aumenta il numero di Messe e di occasioni di incontro e di preghiera , anche e soprattutto per queste anime povere. Avanti così! Voi cari ascolani avete uno dei miglior Vescovi d’Italia . Magari avessimo a Roma un Vescovo come lui..altro che assassino! Un abbraccio carico di stima e affetto. Fabrizio