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De Angelis (Giocamondo): “Ragazzi in quarantena a Malta assistiti in tutte le loro necessita’ dal nostro personale”
“Il gruppo di 80 studenti italiani in quarantena a Malta, a causa della crescita dei contagi Covid sull’isola, ora si trova in un hotel a di lusso molto attrezzato, con assistenza sanitaria e cibo adeguati, grazie alle nostre reiterate sollecitazioni e all’attenta collaborazione da parte dell’Ambasciata italiana. Inoltre, abbiamo anche attivato, con nostri operatori, un servizio di supporto con nostro personale e ci siamo subito premurati di scongiurare che ad accollarsi la copertura economica del soggiorno per la quarantena, fino al prossimo 22 luglio, siano le famiglie dei giovani interessati dal provvedimento” .
Queste le parole di Stefano De Angelis, direttore generale del tour operator Giocamondo Study che, avendo organizzato vacanze-studio per gruppi di ragazzi anche a Malta, ha dovuto gestire la difficile situazione venutasi a creare proprio a seguito del consistente incremento dei casi positivi per la pandemia sull’isola, legati anche a nuovi focolai nelle scuole di inglese presenti.
“Quando dalla serata di mercoledì scorso – aggiunge De Angelis – la situazione dei casi Covid nel nostro gruppo si è fatta complessa, abbiamo subito attivato una task force interna al nostro tour operator per organizzare al meglio l’emergenza. Personalmente mi sono recato sull’isola per coordinare il lavoro che da subito è apparso complicato in quanto, oltre ad isolare i ragazzi, giovedi mattina, dopo aver fatto i tamponi a tutti ed individuato i 21 casi positivi, la Pubblic Healt di Malta ha bloccato in quarantena anche tutto il nostro staff. Quindi i ragazzi sono rimasti soli e senza la possibilità di essere assistiti dalla nostra organizzazione. Dopodiché abbiamo fatto pressioni, trattandosi di minorenni, e hanno consentito che alcuni nostri operatori potessero gestire la situazione”.
“Venerdi scorso – prosegue il direttore generale di Giocamondo Study – abbiamo da subito insistito affinchè i ragazzi potessero cambiare hotel, poiché quello scelto per la vacanza studio non aveva spazi adeguati e sufficienti per accogliere una quarantena e abbiamo scelto un hotel di lusso nel cuore dell’isola con ampie camere, tutte con balcone e vista sulla meravigliosa baia di Saint George. Il giorno successivo, sabato, visto il blocco dello staff in loco, in solo 48 ore la mia organizzazione dall’Italia, che mi preme ringraziare, è riuscita ad allestire un nuovo staff composto da altri 6 operatori diretto a Malta, sobbarcandoci i relativi costi, per rafforzare il supporto ai ragazzi in quarantena mettendosi a disposizione per ogni loro necessità, per far si che possano trascorrere questo periodo assisiti in tutto e per tutto, anche da un punto di vista psicologico”.
“Le famiglie – evidenzia Stefano De Angelis, sono state sempre costantemente tenute informate dell’evolversi della situazione attraverso e-mail, messaggi e dirette zoom realizzate da Malta per rispondere a tutte le loro domande. Nessuno tra i ragazzi e i familiari sarà lasciato solo in questa situazione e tutti sanno che possono contare sul nostro lavoro davvero duro e attento come è sempre stato”. .
“Per l’assistenza sanitaria – specifica il direttore del tour operator – Abbiamo dovuto forzare la mano a fronte di protocolli sanitari maltesi discutibili che, in questi casi, non prevedono visite dei medici, ma solo consulenze telefoniche o trasferimento in ospedale. Da parte nostra, pur non avendo responsabilità sanitarie e avendo previsto per i nostri gruppi di giovani in soggiorno disposizioni anticovid rigidissime, ci siamo fatti concedere tanti permessi speciali dalla Public Healt per quanto riguarda l’autorizzazione a far entrare nuovo personale in questo hotel che è rigorosamente chiuso agli accessi esterni: trattandosi di minorenni non potevano non acconsentire che altri operatori si prendessero cura degli studenti”.
“Siamo anche riusciti ad evitare, attraverso l’attivazione delle nostre assicurazioni, il buon rapporto con l’hotel e soprattutto la nostra credibilità – conclude Stefano De Angelis – di far pesare sulle famiglie dei ragazzi il costo dell’ulteriore soggiorno per la quarantena: saremo noi ad anticipare i pagamenti per l’hotel anziché i nuclei familiari, per poi recuperare successivamente le somme grazie a specifiche polizze assicurative per il Covid che precauzionalmente avevamo fatto sottoscrivere”.
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