Samb, prosegue il rapporto con l’allenatore Ottavio Palladini
Day after, rabbia e amarezza. Ripartire da questi uomini, per tornare grandi!
Una sconfitta amara, dura e indigesta da digerire. Una sconfitta che profuma di beffa e allo stesso tempo di “furto con scasso”. Nulla da togliere alla Reggiana, davvero un’ottima squadra allenata da un eccellente allenatore, ma gli errori arbitrali compiuti dal signor Morreale e dai suoi assistenti pesano come un macigno sul risultato finale.
UN SISTEMA MARCIO – L’unico a meravigliarsi di questo sistema colluso è il presidente Bellini. Una persona che proviene da un altro continente, alle prime armi nel mondo del calcio. “Ho paura di questo sistema qui, io faccio investimenti importanti, poi questi signori rovinano tutto”, ha esclamato con amarezza il patron bianconero. Dura realtà, caro presidente. Nel calcio, così come nella politica di questo Paese, per non essere ostacolato dal Palazzo devi essere come loro. Se fai trasparire concetti a loro puramente astratti, come la lealtà, la trasparenza, l’onesta, sarai sicuramente contrastato a dovere. C’è solo un modo per farsi rispettare: battere i pugni sul tavolo, in maniera intransigente. Costantino Rozzi docet. E’ proprio in quel momento in cui, forse, cominceranno a rispettarti.
UOMINI VERI – Mercenari, banditi, raccomandati. Negli ultimi anni ad Ascoli sono arrivati tutti i tipi di calciatori, o almeno presunti tali. Ebbene. Quest’anno, finalmente, un gruppo sano, composto da ragazzi umili e responsabili. Giocatori che hanno sin da subito percepito l’importanza di vestire la maglia bianconera, la gloriosa maglia bianconera. A volte con prestazioni esaltanti, a volte con prestazioni esilaranti. Ma sempre onorando i colori. Ripartire da loro, “da uomini prima che calciatori”. Non sarà di certo un Morreale qualunque a porre fine ai sogni di gloria di un club ultracentenario.
Non credo più alle favole da tempo le lacrime di Micolucci le ho ancora negli occhi. Spero che quello a cui abbiamo assistito sia realtà di un leale scontro calcistico con errori sia da parte dell’arbitro ma soprattutto nostra. Troppi errori nell’ultimo atto di un campionato forse già scritto dall’inizio. Ma come possiamo avere ancora legami con sponsor o peggio dirigenti legati al mondo delle scommesse? Se Bellini non conosce meglio che si documenti e che malgrado tutto questo epilogo faccia capire come non si possano gettare alle ortiche certe occasioni. Se si fossero concentrati con eventuali ritiri e miracolose sedute atletiche che hanno fatto correre i nostri eroi fino al 120′, nessun complotto arbitrale ci avrebbe fermato. La piazza di Ascoli ha dimostrato ancora la sua maturità e non merita di essere ignorata e trattata come un bambino da educare. Ognuno sappia ammettere i propri errori e cosi crescere e migliorare.
Che peccato veder piangere questi campioni solo a vederli vengono le lacrime agli occhi….. Non si dovrebbe incolpare nessuno perché se una cosa accade accade speriamo di rifarci il prossimo anno FORZA RAGAZZI