Day after, rabbia e amarezza. Ripartire da questi uomini, per tornare grandi!

Una sconfitta amara, dura e indigesta da digerire. Una sconfitta che profuma di beffa e allo stesso tempo di “furto con scasso”. Nulla da togliere alla Reggiana, davvero un’ottima squadra allenata da un eccellente allenatore, ma gli errori arbitrali compiuti dal signor Morreale e dai suoi assistenti pesano come un macigno sul risultato finale.

UN SISTEMA MARCIO – L’unico a meravigliarsi di questo sistema colluso è il presidente Bellini. Una persona che proviene da un altro continente, alle prime armi nel mondo del calcio. “Ho paura di questo sistema qui, io faccio investimenti importanti, poi questi signori rovinano tutto”, ha esclamato con amarezza il patron bianconero. Dura realtà, caro presidente. Nel calcio, così come nella politica di questo Paese, per non essere ostacolato dal Palazzo devi essere come loro. Se fai trasparire concetti a loro puramente astratti, come la lealtà, la trasparenza, l’onesta, sarai sicuramente contrastato a dovere. C’è solo un modo per farsi rispettare: battere i pugni sul tavolo, in maniera intransigente. Costantino Rozzi docet. E’ proprio in quel momento in cui, forse, cominceranno a rispettarti.

UOMINI VERI – Mercenari, banditi, raccomandati. Negli ultimi anni ad Ascoli sono arrivati tutti i tipi di calciatori, o almeno presunti tali. Ebbene. Quest’anno, finalmente, un gruppo sano, composto da ragazzi umili e responsabili. Giocatori che hanno sin da subito percepito l’importanza di vestire la maglia bianconera, la gloriosa maglia bianconera. A volte con prestazioni esaltanti, a volte con prestazioni esilaranti. Ma sempre onorando i colori. Ripartire da loro, “da uomini prima che calciatori”. Non sarà di certo un Morreale qualunque a porre fine ai sogni di gloria di un club ultracentenario.

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