Dal sogno Serie A con la sua squadra del cuore alla promozione con il Carpi: un uomo vero nel tempio del calcio italiano!

Una favola. Un sogno. Una vera e propria impresa. E’ stata una giornata speciale ieri per Fabrizio Castori, ex allenatore bianconero, che sulla panchina del Carpi ha ottenuto un’inaspettata promozione in serie A.

ASCOLI NEL CUORE – Dopo Peppe Iachini, le panchine della Serie A vestiranno ancor più i colori bianconeri. Castori, nato a San Severino Marche, è stato sin da piccolo un grande tifoso dell’Ascoli. Suo idolo indiscusso Renato Campanini. Il suo sogno è sempre stato quello di allenare un giorno sulla panchina della sua squadra del cuore. Questo sogno si avverò il 3 novembre del 2011, quando fu chiamato alla guida dell’Ascoli. “Sono davvero orgoglioso di essere qui, ho realizzato un sogno. Darò tutto me stesso per la causa bianconera”. Furono queste le parole di colui che sarebbe diventato il condottiero bianconero il giorno della presentazione. Con un lavoro straordinario a fine stagione riuscì a raggiungere una strepitosa salvezza, rimasta indelebile nella storia dell’Ascoli. L’anno successivo venne riconfermato sulla panchina, ma molteplici problemi non gli consentirono di effettuare serenamente il proprio lavoro, tanto da essere esonerato nel mese di dicembre. La delusione fu tanta, forse la più cocente della sua carriera. Oltre a sedere sulla panchina dell’Ascoli, un altro desiderio che aveva Castori era quello di guidare un giorno il Picchio in Serie A. Ed era convinto di riuscirci. Una notte sognò addirittura che Costantino Rozzi lo aveva indicato come l’allenatore che avrebbe riportato l’Ascoli nella massima serie. C’è arrivato con il Carpi e chissà se un giorno il destino tra Castori e l’Ascoli non si possa rincontrare.

UNA PROMOZIONE SUPER – 21 vittorie, 12 pareggi, 5 sconfitte. Un campionato stradominato vinto con 4 giornate di anticipo. E pensare che Castori ad inizio stagione era stato chiamato dal presidente Bonacini per raggiungere una salvezza tranquilla. Sul piatto un contratto annuale a meno di 50.000 euro l’anno, rinforzato dal premio salvezza, superiore a 50.000 euro. A 61 anni suonati Favrì entrerà nel grande palcoscenico del calcio italiano, punto d’arrivo di una carriera cominciata nel lontano ’86, ricca di successi in tutte le categorie, dall’Eccellenza marchigiana alla cadetteria.

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