Arquata Potest: l’impegno dei volontari per vedere ricostruita la chiesa del Santo Patrono
Cuore, grinta e organizzazione. Sì Ascoli, è questa la strada giusta
Sì Ascoli. E’ questa la strada giusta.
Una gara tutto cuore, grinta e organizzazione.
Cuore. Perché per tornare a muovere la classifica dopo cinque sconfitte consecutive serviva proprio mettere in campo questo ingrediente decisivo. La cura Mangia ha dato i primi frutti. Ed è stato proprio il tecnico a voler sottolineare un aspetto fondamentale del match col Perugia. Non tanto il risultato – importantissimo, per carità. Quanto piuttosto la prestazione. L’Ascoli non sarà stato perfetto, non avrà disputato una gara straordinaria. Ma per andare avanti in serie B servono performance come quella di ieri. Tutti uniti verso un unico obiettivo, tutti pronti a sacrificarsi per il proprio compagno di squadra. E se poi manca l’ultimo passaggio, se viene meno una sovrapposizione o se si pecca in un disimpegno poco importa. Per raggiungere la salvezza servono prestazioni così. Fatte da giocatori che non hanno paura. Fatte da uomini che lottano per la maglia.
Grinta. Perché questo è stato l’Ascoli di ieri. Non un tiro in porta in tutto il primo tempo. Ma – a differenza delle ultime deludenti prestazioni targate Petrone – in campo si è vista la cattiveria agonistica. Mai una gamba tirata indietro, mai un pallone lasciato agli avversari senza lottare con le unghie e con i denti. E questo è stato apprezzato dalla tifoseria tutta. Ieri il Picchio sarebbe uscito tra gli applausi qualunque fosse stato il risultato finale. Perché con prestazioni del genere non si può far altro che ringraziare la squadra. Con tanti assenti, con tanti giocatori costretti a giocare fuori ruolo. Questo è il vero sacrificio. Questo è quello che i tifosi vorrebbero sempre vedere in campo. Aldilà del risultato.
Organizzazione. Perché il merito è anche di mister Mangia. In sala stampa l’allenatore ha dichiarato che la vittoria è frutto del lavoro di squadra e società. Non ha voluto prendersi alcun merito. Lui che – appena una settimana fa – si era però preso tutte le responsabilità per la sconfitta di Vicenza. Un uomo con la U maiuscola. Perché comunque andrà a finire la sua avventura ad Ascoli (che duri un mese, un anno, un lustro) ha dimostrato cosa vuol dire fare gruppo. Proteggere i giocatori. Sentirsi parte di un progetto. La squadra è con lui, lo ha dimostrato a voce e con i fatti. Solo così si può andare avanti.
Cuore, grinta e organizzazione. Sì Ascoli, è questa la strada giusta.
dai ragazzi…la prestazione non e’stata ottima ma avevamo paura,soprattutto il primo tempo….però il secondo tempo abbiamo giocato megio con uno di meno ,e soprattutto ci abbiamo piu’bava alla bocca,che e’quello che ci voleva!!!! nessuno e’insoatituibile e tutti sono indispensabili….tutti insieme faremo belle cose…grazie al presidente e alla nostra società!!! all’allenatore voglio dire un:benvenuto in sella mister!!!