Cristofori (M5s): “Non si taglino i fondi per l’Istituto di Liberazione delle Marche”
CASTEL DI LAMA – “La notizia del taglio di 70 mila euro, di fondi destinati all’Istituto Regionale per la Storia del Movimento di Liberazione nelle Marche (Istituto Storia Marche), ci ha lasciati esterrefatti. Per questo, come Capogruppo M5S in consiglio comunale, ho presentato una mozione per chiedere in primis spiegazioni al presidente della Regione in merito a questo taglio che riteniamo, di principio, gravissimo e allo stesso tempo di ripristinare le somme che erano già stanziate dal precedente bilancio di previsione e che di fatto non sono state ricollocate” Lo dice Luca Cristofori, Capogruppo M5S Castel di Lama
“Oltre all’importanza dell’Istituto nel preservare la memoria di fatti ignobili che mai più devono ripetersi, altrettanto importante è il contributo scientifico culturale che negli anni l’IRSM900 ha dato, raccogliendo il lavoro di diversi docenti, ricercatori e giovani studiosi di vari atenei marchigiani. La difesa di questo Istituto non può essere etichettata come battaglia politica di una parte in contrapposizione a un’altra, è la difesa della nostra memoria. Senza memoria non ci potrà essere un futuro migliore” spiega Cristofori.
“La resistenza era fatta di uomini e gli uomini sono fallibili, sulla resistenza la si può pensare diversamente, si possono dare letture politiche a certi avvenimenti, ci sono azioni che si possono interpretare in una maniera o in un’altra, ma c’è una valore che non è relativo o interpretabile ed è alla base di quelle lotte: la libertà. Quella libertà che permette agli stessi, che oggi adottano questo provvedimento, di esprimere liberamente le proprie idee. A volte anche fin troppo” dice l’esponente M5s
“Ho letto le dichiarazioni alla stampa dell’assessore al bilancio Castelli, che afferma che non c ‘è rendicontazione sui contributi ricevuti in passato, nel qual caso è giusto che si proceda agli accertamenti, in quanto siamo d’accordo che, soprattutto quando si tratta di fondi pubblici, la trasparenza deve essere al primo posto e nessuno deve sentirsi al di sopra della legge. Ma questo non può inficiare la sopravvivenza dell’Istituto. Chi ha sbagliato paghi ma non si faccia pagare la memoria collettiva del popolo Marchigiano.” conclude
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