Crisi idrica, passare da una severità ad essere un modello
ASCOLI PICENO – Il Consorzio Idrico Piceno, nella figura del presidente, Giacinto Alati, questa mattina ha ricevuto la visita del Capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli. È stata l’occasione per fare il punto sul nuovo progetto del nuovo acquedotto. Tante le autorità presenti al tavolo, dai presidente di Provincia di Ascoli e Fermo, Sergio Fabiani e Moira Canigola; al dirigente regionale per la tutela delle acque, Stefania Tibaldi; al presidente del Tennacola, Giuseppe Monchi; al segretario Generale Autorità di Bacino, Erasmo D’Angelis.
A fare gli onori di casa ci ha pensato Giacinto Alati, presidente dalla CIIP.
« In questi anni stiamo assistendo – dice Alati – sempre più ad una maggior attenzione da parte delle Istituzioni, a loro va la mia riconoscenza. Con loro non mi sono mai sentito solo. Insieme al presidente del Tennacola stiamo lavorando per essere attori principali nel fornire un servizio. Allo stesso modo vorrei che il Comune di Fermo fosse più presente. Abbiamo fatto una gara europea per rifare la nuova condotta del Pescara, non è un traguardo che può passare così in sordina. Questo è un territorio che ha bisogno di risposte. Vorrei ringraziare tutti i sindaci per aver dimostrato una dignità ed una sopportazione enorme. Loro sono le persone che sentono molto di più le lamentele dei cittadini.»
Le parole del Segretario Generale Autorità di Bacino
«Nella nostra esposizione – inizia così l’intervento di D’Angelis – dobbiamo partire dalla “legge Galli“. L’acqua è un bene inalienabile, così come lo sono le strutture idriche. L’acqua non è una merce, infatti non vedete il costo sulla materia prima. Ciò che trovate nelle bollette sono i vari costi di trasporto, distribuzione, fatturazione… La gestione per come la intendiamo noi è di lungo periodo. Nessun’altro Paese europeo ha tutti i nostri corsi d’acqua, e questo porta anche a dei problemi in più. Dei 302 miliardi di metri cubi preleviamo solamente l’11 per cento. Abbiamo bisogno di aumentare il prelievo. Quant’acqua utilizziamo? 26,6 miliardi. Perdiamo moltissima acqua nel trasporto. Questo è un altro tema importante, così come lo è il riscaldamento globale. Crea anch’esso problemi.
Abbiamo fatto un’indagine sugli eventi atmosferici rilevanti: siamo passati dai quattro–cinque del 2010 al raddoppio attuale. Le Marche sono in una situazione di severità idrica alta, senza indizi di miglioramento. Questo vale soprattutto per il territorio del Piceno (AATO 5). Vi è, altresì, il rischio di inaridimento e desertificazione. Per le Marche si parla di un 30-40 per cento di territorio a rischio nei prossimi 50 anni. Per quanto riguarda la costa un altro tema è quello della salinizzazione delle falde costiere. Già in zone come quelle del litorale toscano assistiamo ad agricoltori che irrigano i propri campi con acqua salata.
Un dato incredibile è rappresentato dalle frane, parliamo quindi di rischio idrogeologico. Delle 750,000 frane europee, 620,800 sono italiane. Di quest’ultime: 2940 sono quelle importanti. In ultimo c’è l’incessante avanzare dell’erosione costiera. Quello che voglio dire è che o le affrontiamo oggi o le lasceremo ai nostri figli.
Dal sisma ci si può difendere e possiamo farlo anche bene. Gli ultimi eventi tellurici ci hanno lasciato una devastazione degli impianti e delle condutture. Abbiamo lavorato su tutto il sistema della rete d’adduzione del Ciip. E’ sotto questa luce che dobbiamo leggere ed interpretare l’ “Anello Acquedottistico Antisismico dei Sibillini“, sarà un modello nazionale. E’ un’opera che abbraccia sette aziende ed è finanziato dal “Piano Acquedotti“. L’Arera ha preso in carico l'”Anello”. Entro la fine del 2021 vi dovrà essere la fine delle progettazioni, con la consegna prevista per il 2025.»
Fabiani e Canigola hanno preso la parola per sensibilizzare sullo spreco dell’acqua (Canigola) e per manifestare la propria propensione alla cooperazione come AATO 5 (Fabiani).
Il sindaco di Ascoli, Marco Fiorvanti, ha voluto salutare ed accoglie il Capo della Protezione Civile rimarcando anche come «stiamo attraversando una fase storica. Ieri eravamo a Palazzo Chigi. Il desiderio è che dal terremoto possa partire il più grande cantiere d’Italia. Modello è quello dell’acquedotto appena esposto, ed anche la Ciip lo è. Dobbiamo dare una grande spinta a questo processo. La montagna rappresenterà il futuro del nostro territorio, sarà un tesoro. Per realizzarlo dobbiamo però portarci il lavoro ed i servizi. Questo serve anche da monito al Parlamento, spesso con eccesso di emendamenti avviene un rallentamento dei processi, mitigando anche gli effetti che erano necessari.”
L’ingegner Ianni ha poi fatto la presentazione del progetto dell’ “Anello Acquedottistico Antisismico dei Sibillini”. Spiegando come sarà un vantaggio per tutti i territori coinvolti, coprendo ed aiutando quelli che si troveranno a turno in una situazione di carenza idrica.
«Il preventivo di 235 milioni di euro ci ha spiazzato – afferma Monchi – inizialmente, poi abbiamo capito. Abbiamo compreso che dobbiamo essere da esempio trainante, anche per la Nazione. Ci devono essere questi interscambi e queste interconnessioni.
«Io voglio raccontare – inizia così il racconto della Tibaldi – l’avvio del progetto. Ricordo i contrasti tra zone diverse. Inizialmente venne visto come un furto d’acqua, fatto a scapito della rete dell’acquedotto del Nera. L’orizzonte è quello di portare a termine le interconnessioni. Dalle proposte per il piano Invasi vediamo che il messaggio è stato recepito. Tutti hanno chiesto lumi circa l’Anello dei Sibillini. Sfida dell’unione è stata raccolta. Di questo progetto presentato ad oggi resta fuori solamente AATO 1. Tutto questo ci deve dire che le sfide vanno accolte.»
L’intervento di Angelo Borrelli
«Io guardo le agenzie – asserisce il Capo della Protezione Civile –, ed anche questa estate si parlava dell’assenza di acqua nel territorio di Ascoli. I dati che ha portato la CIIP alla nostra attenzione, confermati dai nostri esperti, ci dicono che il sisma ha portato via acqua da questo versante dei Sibillini. Io sono stato molto vicino. Il mio ruolo chiede di supportare il territorio. Con Erasmo abbiamo portato avanti questo progetto del nuovo acquedotto. Avremo questa infrastruttura realizzata con nuove tecnologie.
Anche la “Restart” è importante. Possiamo prevenire i rischi. I radar ed i satelliti che abbiamo ci permettono di monitorare gli andamenti climatici. IT-ALERT sarà gestita dagli operatori, come obiettivo finale di farla arrivare ai sindaci, rendendola fruibile a livelli diversi, in base agli utenti interessati. Dobbiamo lavorare sulle pianificazioni dei lavori della Protezione civili, ad oggi non sono omogenei. Il nostro Paese ha una proverbiale assenza di responsabilità, per questo va ringraziata la CIIP che si è fatta carico di un lavoro così importante.»
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