Coronavirus, San Benedetto alle Marche: «E’ una crisi senza precedenti»
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Emergenza coronavirus. Il sindaco Piunti, la giunta, il consiglio comunale e il comitato Salviamo il Madonna del Soccorso scrivono alla Regione Marche. Oggetto: impegno al ripristino e potenziamento dei servizi e reparti dell’ospedale al termine dell’emergenza sanitaria.
«L’attuale emergenza causata dal virus Covid-19, la cui elevata contagiosità e diffusione a livello mondiale, ha determinato la dichiarazione di pandemia e ha generato una crisi senza precedenti dal dopoguerra ad oggi, a livello sanitario, sociale, dell’intero tessuto economico e finanziario del Paese, ma soprattutto in prima battuta relativamente alle strutture sanitarie e all’organizzazione degli ospedali.
Stringendo il campo alla situazione evidenziatasi nell’AV5, appare chiaro che, se adesso ci fosse un unico ospedale nel Piceno, quindi un unico Pronto Soccorso, un’unica rianimazione, un’unica Terapia Intensiva, in presenza dei ricoveri per complicanze da Covid 19, con tutte le precauzioni, le profilassi, le chiusure, gli accorpamenti e i trasferimenti di reparti che sono attuati in questi giorni nei due attuali ospedali della Provincia, non sarebbe in alcun modo possibile far fronte a tutte le altre esigenze sanitarie dei due bacini di Ascoli Piceno e San Benedetto del Tronto, che fossero forzatamente fatti convergere ipoteticamente in località Pagliare/Spinetoli.
In definitiva, la situazione attualmente riscontrabile sul nostro territorio, dimostra l’infondatezza della tesi per cui unificare le strutture sanitarie aumenterebbe l’efficienza dei servizi.
Pertanto una distribuzione razionale dei presidi rende meglio possibile affrontare le emergenze, senza privare il territorio delle normali e ordinarie prestazioni e urgenze anche gravi, potendosi in tal modo limitare i danni, le inefficienze, il pericolo, anche in caso di contagi estesi al personale ospedaliero, come già accaduto in altre province.
Risulta quindi fortemente auspicabile che l’esperienza dell’epidemia di Coronavirus – Covid-19, che sta mettendo in seria difficoltà il sistema sanitario del Paese, induca la politica nazionale e locale a serie riflessioni e ad un ripensamento totale delle prospettive future.
Occorrerà infatti e indefettibilmente tornare ad investire nei servizi, nella prevenzione, nella formazione e assunzione di figure professionali, incrementando posti letto e tecnologie, soprattutto nel settore emergenziale, e accantonare definitivamente la tesi azzardata per cui il decentramento ospedaliero equivarrebbe a razionalizzare e ottimizzare i servizi, poiché in situazioni di emergenza, due ospedali sul nostro territorio sono senz’altro meglio di uno.
L’ospedale Madonna del Soccorso è stato designato, come noto, dalla Direzione Sanitaria di AV5, quale uno dei centri regionali dedicati ai pazienti positivi al Covid-19. Questo ha comportato di conseguenza, in ossequio alle norme dettate dal Ministero della Salute e dal Governo, l’accorpamento di alcuni reparti, la chiusura del Pronto Soccorso, il trasferimento di servizi e reparti dall’ospedale di San Benedetto all’Ospedale Mazzoni di Ascoli Piceno.
Di recente il Vicepresidente della Regione Anna Casini ha annunciato che l’AV5 si è dotata del’attrezzatura necessaria per effettuare l’analisi dei tamponi per il riscontro della positività da Covid-19, in minor tempo e senza dover inviare il materiale al Torrette di Ancona per le analisi, con grande snellimento della procedura.
I cittadini che fanno riferimento al Madonna del Soccorso, il personale, gli operatori ivi impiegati, unitamente al comitato civico espressione sia dei cittadini che dei tecnici ed operatori sanitari e all’Amministrazione comunale, che raccoglie ed esprime le istanze del territorio di San Benedetto e limitrofi comuni, manifestano estrema preoccupazione per la pur necessaria opera di smantellamento e di trasferimento di servizi e reparti presso l’ospedale di Ascoli.
Anche tutti noi, infatti, pur comprendendo ed accogliendo con grande senso di responsabilità, in un così delicato e drammatico frangente, la decisione presa dalla Direzione Sanitaria relativamente all’istituzione, all’interno del Madonna del Soccorso, del centro di riferimento provinciale dedicato al trattamento dei pazienti positivi al Covid-19, siamo alquanto preoccupati, considerate le intenzioni espresse da lungo tempo da taluni politici del territorio nel senso della chiusura o della riduzione drastica dell’operatività del nosocomio sambenedettese, con creazione di un ospedale Nuovo o Unico a Pagliare/Spinetoli.
Esprimiamo quindi il timore proprio di tutti i cittadini, che i nostri servizi e reparti siano stati trasferiti ad Ascoli per non esserci mai più restituiti, privando il nostro territorio, che ospita il bacino più popoloso della provincia, del proprio irrinunciabile riferimento sanitario per acuti.
Tutto quanto premesso e considerato,
L’Amministrazione Comunale di San Benedetto del Tronto, unitamente al Comitato Civico “Salviamo il Madonna del Soccorso”, tutti in rappresentanza dei cittadini del territorio di San Benedetto del Tronto e comuni limitrofi facenti parte del bacino di utenza del Madonna Del Soccorso, chiedono all’Ente regionale, in persona del Presidente Luca Ceriscioli e della Giunta Regionale, l’assunzione di un preciso e formale impegno scritto ed irrevocabile, che rassicuri e garantisca i cittadini e gli operatori sanitari e che abbia i seguenti imprescindibili contenuti:
1) Una volta terminata l’emergenza causata dall’evento pandemico derivante dal virus Covid-19, i reparti, le dotazioni, i servizi ed il personale, a partire dal Pronto Soccorso ora chiuso all’utenza, saranno tutti riportati e interamente ripristinati all’interno del Madonna del Soccorso, il quale ospedale tornerà ad disporre di tutte le dotazioni antecedenti l’emergenza, con potenziamento dei reparti preesistenti, pubblicazione dei bandi per i primari mancanti e svolgimento tempestivo dei concorsi per la loro nomina, onde ripristinare in toto l’intera sua funzionalità, efficienza ed operatività.
2) Che, considerata l’individuazione del Madonna del Soccorso quale centro Covid-19, poiché appare razionale, funzionale e corrispondente a logica che le analisi per la verifica della positività al virus nei tamponi effettuati nell’AV5 sui casi sospetti, siano eseguite presso il centro destinato al trattamento dei casi risultanti positivi, si chiede con fermezza che l’attrezzatura all’uopo necessaria venga trasferita immediatamente presso il Madonna del Soccorso e resti acquisita, come prescritto dal provvedimento ministeriale, alle dotazioni del Madonna del Soccorso.
3) Che, poiché le infezioni delle vie respiratorie, e in particolare le polmoniti acute, costituiscono la conseguenza più caratteristica e grave del virus Covid-19, e quindi attualmente, nell’ospedale di San Benedetto del Tronto si registrerebbe con tutta evidenza il maggior carico di lavoro da malattie respiratorie e polmonari, si ritiene logico, opportuno ed anzi dovuto e necessario, il trasferimento dei macchinari e del personale medico del reparto di Pneumologia del Mazzoni presso l’ospedale di San Benedetto del Tronto, onde assicurare la completezza e la razionalizzazione del percorso sanitario Covid-19 dalla diagnosi iniziale alle cure complete.
4) Infine che, data la riorganizzazione dei due nosocomi di AV5 e il temporaneo depotenziamento del Madonna del Soccorso, causati dalle misure applicate per affrontare l’emergenza in corso, i dati relativi ai ricoveri, alle prestazioni diagnostiche, alle visite e alle nascite per l’anno 2020 non vengano considerati né utilizzati in alcun modo ai fini di statistiche sulle prestazioni e/o decisioni inerenti l’organizzazione sanitaria regionale e/o la distribuzione dei servizi».
La lettera, dunque, chiede l’attuazione della delibera di giunta regionale 272/2020, con la quale la Regione ha approvato il “Piano per la gestione dell’emergenza epidemiologica”.
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